venerdì 21 agosto 2015

Il 19 agosto 1936 i fascisti di Franco fucilano il poeta spagnolo Federico García Lorca. Lo ricordiamo con una sua poesia, perché i suoi versi sono immortali:
"Pronuncio il tuo nome nelle notte buie,
quando gli astri vanno
a bere alla luna
e dormono gli alberi delle foreste cupe.
Ed io mi sento vuoto di passione e di musica.
Orologio impazzito che canta morte ore antiche.
Pronuncio il tuo nome e in questa notte buia,
il tuo nome suona più lontano che mai.
Più lontano delle stelle, più dolente della spiaggia quieta.
Ancora ti amerò
come allora? Quale colpa ha il mio cuore?
Se si alza la nebbia quale nuova passione m'attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!"

"Yo pronuncio tu nombre
En las noches oscuras
Cuando vienen los astros
A beber en la luna
Y duermen los ramajes
De las frondas ocultas.
Y yo me siento hueco
De pasión y de música.
Loco reloj que canta
Muertas horas antiguas.
Yo pronuncio tu nombre,
En esta noche oscura,
Y tu nombre me suena
Más lejano que nunca.
Más lejano que todas las estrellas
Y más doliente que la mansa lluvia.
¿Te querré como entonces
Alguna vez? ¿Qué culpa
Tiene mi corazón?
Si la niebla se esfuma
¿Qué otra pasión me espera?
¿Será tranquila y pura?
¡¡Si mis dedos pudieran
Deshojar a la luna!!"

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