venerdì 21 agosto 2015

Il PD risponda alle sfide che lancia Galantino.
Monsignore Galantino attacca la politica così com'è oggi con parole di fuoco: "un puzzle di ambizioni personali all'interno di un piccolo harem di cooptati e di furbi". Ma il testo, elaborato per un convegno su De Gasperi, indica, riferendosi allo statista democristiano, anche ciò che la politica dovrebbe essere perché "senza politica si muore, le società si disgregherebbero e la prepotenza umana dilagherebbe." Galantino parla di ispirazione ideale della politica, di religione del bene comune, della politica come missione. Il suo quindi è un invito alla riforma della politica non un indiscriminato rifiuto. All'opposto, a me è sembrato un appello all'impegno e al cambiamento. Galantino parla anche d'altro, del ruolo insostituibile delle istituzioni democratiche e del parlamento, della funzione e del valore dei partiti, della pazienza necessaria a convincere, della laicità e della necessità di rifuggire ad un facile consenso. Le reazioni di tanti politici di destra ma anche i silenzi della sinistra e certi distinguo non colgono il punto dell'appello del segretario della Cei. Ciò è molto grave, non tanto perché si rifiuta il confronto di merito con un esponente di rilievo della Chiesa e del nuovo corso di Papa Francesco, ma soprattutto perché le analisi del prelato corrispondono a sentimenti profondi del popolo italiano, ai suoi rancori e alla sua rabbia verso la politica così com'è oggi. Una classe dirigente politica che non avverte il bisogno di cambiamento e si ritrae urtata dalle critiche o peggio reagisce con insulti e invettive si condanna ad essere sorda e alla lunga ad essere cacciata. E poi, lasciamo stare le citazioni del tipo "libera chiesa in libero stato" che nascondono il desiderio di tacitare l'interlocutore. La Chiesa ha diritto di stare con le sue posizioni nel dibattito pubblico e nessuno può negarglielo. Quanto alle risposte da dare, ognuno sia responsabile della sua. Io, che non sono mai stato democristiano e non sono cattolico, preferisco un confronto chiaro e aperto: rispondere alle sfide che oggi lancia la Chiesa a me pare il modo migliore per salvare e rilanciare la politica. Anche quando, come nel caso dei diritti civili e dei matrimoni gay, la Chiesa conserva i suoi pregiudizi e le sue arretratezze. Mi piacerebbe un PD che discute di questi temi con profondità e apertura, per costruire un profilo culturale che sembra avere perso, schiacciato dal pragmatismo e dalla politica quotidiana. Galantino infatti si scaglia contro il nichilismo in politica, l'assenza di riferimenti a valori e ideali e il prevalere invece della passione smodata per il potere. Oggi la politica, in generale, non pare in grado di sostenere un dialogo con queste idee. Ciò è davvero un segno preoccupante dei tempi che viviamo. Io credo che il miglior contributo che possiamo dare è dire liberamente ciò che pensiamo, senza sottostare a logiche di cordate e senza cedere al marketing politico.

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