Il PD risponda alle sfide che lancia Galantino.
Monsignore Galantino attacca la politica così com'è oggi con parole di fuoco: "un puzzle di ambizioni personali all'interno
di un piccolo harem di cooptati e di furbi". Ma il testo, elaborato per
un convegno su De Gasperi, indica, riferendosi allo statista
democristiano, anche ciò che la politica dovrebbe essere perché "senza
politica si muore, le società si disgregherebbero e la prepotenza umana
dilagherebbe." Galantino parla di ispirazione ideale della politica, di
religione del bene comune, della politica come missione. Il suo quindi è
un invito alla riforma della politica non un indiscriminato rifiuto.
All'opposto, a me è sembrato un appello all'impegno e al cambiamento.
Galantino parla anche d'altro, del ruolo insostituibile delle
istituzioni democratiche e del parlamento, della funzione e del valore
dei partiti, della pazienza necessaria a convincere, della laicità e
della necessità di rifuggire ad un facile consenso. Le reazioni di tanti
politici di destra ma anche i silenzi della sinistra e certi distinguo
non colgono il punto dell'appello del segretario della Cei. Ciò è molto
grave, non tanto perché si rifiuta il confronto di merito con un
esponente di rilievo della Chiesa e del nuovo corso di Papa Francesco,
ma soprattutto perché le analisi del prelato corrispondono a sentimenti
profondi del popolo italiano, ai suoi rancori e alla sua rabbia verso la
politica così com'è oggi. Una classe dirigente politica che non avverte
il bisogno di cambiamento e si ritrae urtata dalle critiche o peggio
reagisce con insulti e invettive si condanna ad essere sorda e alla
lunga ad essere cacciata. E poi, lasciamo stare le citazioni del tipo
"libera chiesa in libero stato" che nascondono il desiderio di tacitare
l'interlocutore. La Chiesa ha diritto di stare con le sue posizioni nel
dibattito pubblico e nessuno può negarglielo. Quanto alle risposte da
dare, ognuno sia responsabile della sua. Io, che non sono mai stato
democristiano e non sono cattolico, preferisco un confronto chiaro e
aperto: rispondere alle sfide che oggi lancia la Chiesa a me pare il
modo migliore per salvare e rilanciare la politica. Anche quando, come
nel caso dei diritti civili e dei matrimoni gay, la Chiesa conserva i
suoi pregiudizi e le sue arretratezze. Mi piacerebbe un PD che discute
di questi temi con profondità e apertura, per costruire un profilo
culturale che sembra avere perso, schiacciato dal pragmatismo e dalla
politica quotidiana. Galantino infatti si scaglia contro il nichilismo
in politica, l'assenza di riferimenti a valori e ideali e il prevalere
invece della passione smodata per il potere. Oggi la politica, in
generale, non pare in grado di sostenere un dialogo con queste idee. Ciò
è davvero un segno preoccupante dei tempi che viviamo. Io credo che il
miglior contributo che possiamo dare è dire liberamente ciò che
pensiamo, senza sottostare a logiche di cordate e senza cedere al
marketing politico.
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