venerdì 21 agosto 2015

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«Piove, clandestino ladro!»
Rosario Dello Iacovo - In origine c’erano i terroni, mangiapane a tradimento e rovina della nazione. Poi fu la volta dei cinesi, ma i cinesi c’avevano i soldi, aprivano attività commerciali, facevano vita separata: erano troppo potenti per poter essere attaccati con una ragionevole possibilità di successo. Così l’italiano medio pensò che fosse venuto il momento di alzare il tiro e puntò i politici, ma la rabbia contro la casta durò poco: i politici fecero un’alzata di spalle, cioè se ne passarono proprio per il cazzo. Qualche faccia nuova di un movimento nuovo entrò in parlamento e tutto si spense così come era cominciato.
Poi venne il turno dei rifugiati sui barconi. «Perfetti,» disse l’italiano medio, perché erano deboli a sufficienza per potergli scaricare addosso tutti i peccati del mondo, senza pagare nessuna conseguenza. Come per incanto, i dormitori divennero alberghi a cinque stelle. Neanche fosse un dividendo azionario o un indice di borsa, la cifra massima di 2,50 euro a persona al giorno percepita in contanti lievitò fino a 1200 euro al mese. In provincia di Trento qualcuno si spinse ad affermare che ne prendessero addirittura 2000. Tutti, eh, mica solo i rifugiati. E dire che erano pure soldi della comunità europea, solo per 1/27 italiani. Dopo un’alluvione che risultò devastante, per i mutamenti climatici, il caldo eccessivo e prolungato, ma soprattutto per il dissesto idrogeologico, la speculazione edilizia e i condoni, fu coniata l’espressione: «piove, clandestino ladro».
Erano un bersaglio troppo facile, quei clandestini lì. Uno di quelli alla portata del proverbiale coraggio dell’individuo medio italiano, che durante la seconda guerra mondiale aveva fatto coniare agli inglesi la frase: «i carri armati italiani hanno una sola marcia per andare avanti e quattro in retromarcia». E se qualcuno osava dissentire – perché quei diavoli dei comunisti non si riesce mai ad annientarli fino in fondo – c’era sempre pronto lo stravolgimento semantico dei termini buonista e perbenista, assoldati senza ritegno ma soprattutto senza consenso nella nuova crociata contro il male. Un target così agevole che l’italiano medio iniziò addirittura a parlare degli italiani poveri, dei quali notoriamente se ne era sempre strapassato per il cazzo, limitandosi a ignorarli o ad appoggiare la polizia che li bastonava, quando quelli scendevano in piazza a protestare.
Ma anche il furore xenofobo, all’italiano medio non poteva bastare. Qualche pestaggio qua e là, qualche campo rom bruciato, qualche parlamentare in più al leader padano che aveva riabilitato perfino i terroni, promuovendoli al rango di italiani di serie B, mentre ascoltava De Andrè approfittando del fatto che Fabrizio era morto e non potesse sputargli in faccia. Non poteva durare. Infatti, tutto si acquietò con l’arrivo della stagione invernale e la diminuzione degli sbarchi. Pare che nelle notti particolarmente terse, l’italiano medio venga avvistato con lo sguardo ansioso e perennemente rivolto al cielo. Si dice che aspetti l’arrivo degli extraterrestri. Tutto, pur di non dare la colpa a se stesso, dello sfascio del suo paese.
di Rosario Dello Iacovo
http://www.rosariodelloiacovo.it/piove-clandestino-ladro/

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