lunedì 24 marzo 2014

Sesso, sciopero delle donne ucraine: «Non diamola ai russi» - CRONACA

Sesso, sciopero delle donne ucraine: «Non diamola ai russi» - CRONACA

Un Professore picchiato, un'Italia umiliata - VITA-DA-PRECARIA

Un Professore picchiato, un'Italia umiliata - VITA-DA-PRECARIA

C'è da riflettere e non solo per il fatto in se stesso ma per l'ignoranza che ormai ha trasformato i Veneti, non tutti per fortuna, da polentoni in beceri razzisti senza arte ne parte. Si affida agli insegnanti il compito di educare i figli perché i genitori non ne hanno tempo e se l'insegnante sbaglia è sua colpa. Ma, bastasse questo, si insegna con delle "ripetizioni" volanti, la materia classica di questi ultimi anni: la violenza sotto ogni forma e aspetto. Se qualcuno sbaglia, non si chiede il motivo, si picchia e basta, se capisco male una parola uscita dalla tua bocca bisogna vedere scorrere sangue. Se poi c'è una donna di mezzo, prima picchiano te e poi, a casa, la donna, colpevole di aver destato l'attenzione. Siamo alla frutta e in mezzo a tutto questo si fanno comizi da profondi conoscitori della politica o si battono le mani all'imbonitore di turno, al primo che promette latte, miele e tanti soldi in tasca senza fare niente, nell'unico modo che si può fare usando questo sistema: rubare. La politica naturalmente ci mette di suo, anche perché viene facile dire, se rubano loro perché non lo posso fare anch'io? Ma andando avanti di questo passo la buca diventerà una voragine, non solo nel funzionamento della cosa pubblica ma soprattutto nell'esercizio di quelle capacità intellettuali che ormai stanno diventando un ricordo del passato. Ma tanto ormai c'è il computer che risolve tutto, fra poco gli affideremo tutto e non serve nemmeno mettersi a 90°.

checcuswriter 24 Aprile 2014

martedì 11 marzo 2014

"La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d'essere". Franco Basaglia

Musica, David Crosby torna con Croz - CULTURA

Musica, David Crosby torna con Croz - CULTURA

domenica 9 marzo 2014

underground Kerouac

Il poeta è un tipo che trascorre il suo tempo pensando a cosa c'è che non va, e sebbene sappia che mai troverà la risposta, va avanti a pensarci e a scriverci sopra. Il poeta è un cieco ottimista. Il mondo gli è contro per molte ragioni. Ma il poeta persiste. Egli crede di essere sulla buona strada, non importa gli altri cosa dicono. Nella sua eterna ricerca della verità, il poeta è solo. Egli cerca di essere fuori dal tempo in una società costruita sul tempo.

Grande verità

Grande verità

mercoledì 5 marzo 2014

«l'attuale globalizzazione economica, e soprattutto finanziaria, produce un pensiero unico, un pensiero debole». La ragione? «Al centro non vi è più la persona umana, solo il denaro».
Papa Francesco Bergoglio

domenica 2 marzo 2014

UCRAINA OVVERO LA VECCHIA GALIZIA

UCRAINA OVVERO LA VECCHIA GALIZIA



L’attuale Ucraina è da secoli oggetto di desiderio da parte di chi vuole controllare la parte orientale dell’Europa, significativamente più vicina alla Russia, essendo sempre stata considerata terra di confine. Senza tornare indietro nei secoli, si dovrebbe partire dal 1200 e dall’impero Ottomano, oltre alla sudditanza nei confronti dell’Impero Austro-Ungarico, fu smembrata più volte dai Tedeschi, dai Russi e dai Polacchi. Prima della seconda guerra mondiale con il patto Molotov-Ribbentrop, Germania e Russia si spartirono la regione che comprendeva anche la Galizia, dividendo l’Europa orientale in due zone di influenza non ancora ben definite ma che scomparvero con l’operazione Barbarossa, ovvero l’invasione della Russia da parte di Hitler. Finita la guerra e con la conferenza di Yalta ci fu una nuova spartizione della vecchia Galizia, parte incorporata nella Polonia del dopo guerra e parte nella nuova Ucraina, ambedue sotto l’influenza sovietica ma con una Polonia che si sentiva più occidentale e un’Ucraina che si sentiva più filo-russa. E’ logico a questo punto pensare che con la disgregazione dell’ex Unione Sovietica, le pulsazioni nazionaliste siano diventate una centrifuga esplosiva da parte di chi vedeva nell’Europa un nuovo modello di sviluppo e chi invece si sentiva russo a tutti gli effetti. La relativamente breve storia democratica del paese ha fatto il resto, complice anche la dissolutezza dei suoi dirigenti politici che in cambio di sconti sulle forniture di gas e prestiti strozzini si sono legati mani e piedi a Wladimir Putin che non nasconde a nessuno di volere ricostruire tout-court l’ex Impero Sovietico in tutta la sua potenza. In questo contesto si inserisce la Crimea, regione regalata da Krusciov (ucraino pure lui) nel 1954, quale ricompensa alla dirigenza di quel paese. Per la cronaca la Crimea una volta era abitata dai Tartari che furono trucidati e deportati da Stalin in quanto fiancheggiatori dei nazisti nel 1941; quando ottennero il permesso di rientrare, divennero minoranza nella loro terra ormai a maggioranza russa. Della base navale si è già detto tutto, serve ai Russi per avere uno sbocco nel mare Mediterraneo, attraverso il Bosforo e nell’oceano Indiano attraverso il canale di Suez; quindi strategicamente importante da un punto di vista militare, senza contare che la stragrande maggioranza del gas che la Russia vende agli stati europei, passa attraverso l’Ucraina. Per tornare agli avvenimenti di questi giorni, dopo la premessa che ho appena fatto, forse con qualche imprecisione, la mia opinione personale è che stanno facendo le prove generali per una nuova guerra mondiale. Nell'immediato non succede nulla perché siamo appunto gas-dipendenti, in secondo luogo ci sono troppi interessi miliardari europei in quella regione e questo Putin lo sa benissimo ed è la sua forza; poi sempre Putin, perderebbe la faccia di fronte ai nazionalisti Russi che lo sostengono anche adesso che ha problemi di economia ristagnante. Nel momento stesso in cui si farà avanti un altro pazzo fanatico che dirà di non tollerare ricatti e di volere controllare tutte le risorse energetiche dell'Europa fino agli Urali, allora si scatenerà la terza guerra mondiale. Per il momento state tranquilli, nessuno sparerà un colpo, lanceranno proclami di indignazione, Europa, America e chi più ne ha più ne metta e lasceranno alle rispettive popolazioni il compito di massacrarsi a vicenda con i soliti trafficanti d'armi che già si fregano le mani contenti; non a caso le ultime notizie parlano di Francesi, Inglesi e americani pronti al boicottaggio nei confronti dell’Urss, mentre Germania e Italia, dopo la sdegnata protesta verbale hanno infilato la testa nella sabbia, ovvero già stiamo messi male, noi almeno, ovvio, ci manca che perdiamo anche quelle poche briciole che ci lasciano mangiare, vade retro e poi chi ci capisce qualcosa in quel calderone si arrangino, basta che dopo non arrivino anche quelli… . Purtroppo dopo la seconda guerra mondiale hanno costituito l'ONU per evitare che si ripetessero gli orrori visti durante il conflitto e l'hanno trasformato in un baraccone succhia soldi, lasciando ai grandi potentati economici  il compito di decidere chi ha più o meno diritto di sfamarsi e di vivere, senza contare dei diritti civili che, a parte alcune eccezioni, tornano buoni solo quando convengono ai fini di un personale risultato politico.  Quello che vediamo è sotto gli occhi di tutti, una classe politica mondiale fondata sull'egoismo e sugli interessi particolari di pochi, che sta portando il mondo intero alla rovina, mettendo davanti a tutto il Dio denaro, senza curarsi delle innumerevoli ferite inferte alla Terra e senza contare che chi è costretto alla fame prima o poi si ribella ma questo è un altro discorso aspettiamo che i nodi arrivino al pettine.
                P.S
L’unica cosa che mi conforta è che da quella regione proviene uno dei miei scrittori preferiti: Joseph Roth, 1894- 1939, fu quello che meglio descrisse la Finis Austriae ovvero la dissoluzione dell’Impero austro-ungarico che era riuscito a unire popoli, lingue, religioni e tradizioni diverse. Ho letto quasi tutto di lui ma, forse per i non addetti, il suo romanzo più conosciuto è stato ed è ancora, quella “Leggenda del santo bevitore”, che ogni tanto trovo il desiderio di andare a rileggermi perché ogni volta scopro qualcosa di nuovo che mi era sfuggito.  


Checcuswriter  2 Marzo 2014-03-02       
 

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