domenica 2 marzo 2014

UCRAINA OVVERO LA VECCHIA GALIZIA

UCRAINA OVVERO LA VECCHIA GALIZIA



L’attuale Ucraina è da secoli oggetto di desiderio da parte di chi vuole controllare la parte orientale dell’Europa, significativamente più vicina alla Russia, essendo sempre stata considerata terra di confine. Senza tornare indietro nei secoli, si dovrebbe partire dal 1200 e dall’impero Ottomano, oltre alla sudditanza nei confronti dell’Impero Austro-Ungarico, fu smembrata più volte dai Tedeschi, dai Russi e dai Polacchi. Prima della seconda guerra mondiale con il patto Molotov-Ribbentrop, Germania e Russia si spartirono la regione che comprendeva anche la Galizia, dividendo l’Europa orientale in due zone di influenza non ancora ben definite ma che scomparvero con l’operazione Barbarossa, ovvero l’invasione della Russia da parte di Hitler. Finita la guerra e con la conferenza di Yalta ci fu una nuova spartizione della vecchia Galizia, parte incorporata nella Polonia del dopo guerra e parte nella nuova Ucraina, ambedue sotto l’influenza sovietica ma con una Polonia che si sentiva più occidentale e un’Ucraina che si sentiva più filo-russa. E’ logico a questo punto pensare che con la disgregazione dell’ex Unione Sovietica, le pulsazioni nazionaliste siano diventate una centrifuga esplosiva da parte di chi vedeva nell’Europa un nuovo modello di sviluppo e chi invece si sentiva russo a tutti gli effetti. La relativamente breve storia democratica del paese ha fatto il resto, complice anche la dissolutezza dei suoi dirigenti politici che in cambio di sconti sulle forniture di gas e prestiti strozzini si sono legati mani e piedi a Wladimir Putin che non nasconde a nessuno di volere ricostruire tout-court l’ex Impero Sovietico in tutta la sua potenza. In questo contesto si inserisce la Crimea, regione regalata da Krusciov (ucraino pure lui) nel 1954, quale ricompensa alla dirigenza di quel paese. Per la cronaca la Crimea una volta era abitata dai Tartari che furono trucidati e deportati da Stalin in quanto fiancheggiatori dei nazisti nel 1941; quando ottennero il permesso di rientrare, divennero minoranza nella loro terra ormai a maggioranza russa. Della base navale si è già detto tutto, serve ai Russi per avere uno sbocco nel mare Mediterraneo, attraverso il Bosforo e nell’oceano Indiano attraverso il canale di Suez; quindi strategicamente importante da un punto di vista militare, senza contare che la stragrande maggioranza del gas che la Russia vende agli stati europei, passa attraverso l’Ucraina. Per tornare agli avvenimenti di questi giorni, dopo la premessa che ho appena fatto, forse con qualche imprecisione, la mia opinione personale è che stanno facendo le prove generali per una nuova guerra mondiale. Nell'immediato non succede nulla perché siamo appunto gas-dipendenti, in secondo luogo ci sono troppi interessi miliardari europei in quella regione e questo Putin lo sa benissimo ed è la sua forza; poi sempre Putin, perderebbe la faccia di fronte ai nazionalisti Russi che lo sostengono anche adesso che ha problemi di economia ristagnante. Nel momento stesso in cui si farà avanti un altro pazzo fanatico che dirà di non tollerare ricatti e di volere controllare tutte le risorse energetiche dell'Europa fino agli Urali, allora si scatenerà la terza guerra mondiale. Per il momento state tranquilli, nessuno sparerà un colpo, lanceranno proclami di indignazione, Europa, America e chi più ne ha più ne metta e lasceranno alle rispettive popolazioni il compito di massacrarsi a vicenda con i soliti trafficanti d'armi che già si fregano le mani contenti; non a caso le ultime notizie parlano di Francesi, Inglesi e americani pronti al boicottaggio nei confronti dell’Urss, mentre Germania e Italia, dopo la sdegnata protesta verbale hanno infilato la testa nella sabbia, ovvero già stiamo messi male, noi almeno, ovvio, ci manca che perdiamo anche quelle poche briciole che ci lasciano mangiare, vade retro e poi chi ci capisce qualcosa in quel calderone si arrangino, basta che dopo non arrivino anche quelli… . Purtroppo dopo la seconda guerra mondiale hanno costituito l'ONU per evitare che si ripetessero gli orrori visti durante il conflitto e l'hanno trasformato in un baraccone succhia soldi, lasciando ai grandi potentati economici  il compito di decidere chi ha più o meno diritto di sfamarsi e di vivere, senza contare dei diritti civili che, a parte alcune eccezioni, tornano buoni solo quando convengono ai fini di un personale risultato politico.  Quello che vediamo è sotto gli occhi di tutti, una classe politica mondiale fondata sull'egoismo e sugli interessi particolari di pochi, che sta portando il mondo intero alla rovina, mettendo davanti a tutto il Dio denaro, senza curarsi delle innumerevoli ferite inferte alla Terra e senza contare che chi è costretto alla fame prima o poi si ribella ma questo è un altro discorso aspettiamo che i nodi arrivino al pettine.
                P.S
L’unica cosa che mi conforta è che da quella regione proviene uno dei miei scrittori preferiti: Joseph Roth, 1894- 1939, fu quello che meglio descrisse la Finis Austriae ovvero la dissoluzione dell’Impero austro-ungarico che era riuscito a unire popoli, lingue, religioni e tradizioni diverse. Ho letto quasi tutto di lui ma, forse per i non addetti, il suo romanzo più conosciuto è stato ed è ancora, quella “Leggenda del santo bevitore”, che ogni tanto trovo il desiderio di andare a rileggermi perché ogni volta scopro qualcosa di nuovo che mi era sfuggito.  


Checcuswriter  2 Marzo 2014-03-02       
 

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