giovedì 28 luglio 2011

Pittore sconosciuto


Raccolgo foglie morte, calpestate dal vento, mentre un sassofono  suona tristemente; la sua è una musica amara, richiama colori impossibili, poche note tristi cantate da uomini ubriachi che cercano la morte, chiedono la resurrezione. L’allegria che li circonda è viziata dalla miseria, circondata dalla nebbia che scende lentamente, nasconde foglie gialle, rende grigio il sole. Un inutile quadro dipinto da un pittore sconosciuto.  

sabato 23 luglio 2011

Aironi neri


Aironi neri si tuffano nella luna, tracciano un solco profondo, disegnano la sua luce. Dall’alto osservano i tuoi occhi azzurri, sorgenti d’acqua luminose. Sei inerme di fronte allo spazio, accarezzi l’aria, vorresti essere lassù. Ti guardi attorno, poche lampade mandano una luce fioca, ti lasci trascinare dalla gente che cammina felice. La tua mente è lontana, sogna felicità nascoste, amori impossibili. Sei tornata indietro nel tempo, la solitudine torna a riempire il tuo cuore, non ricordi chi sei, cosa fai. Guardi la luna scomparire all’orizzonte, torni sui tuoi passi: arriva un altro giorno.

- Lettera43.it

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Rolling Stones: ritorno di Mick Jagger e Keith Richards - Lettera43

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martedì 19 luglio 2011

Autunno


Un vento pungente solleva foglie cadute da alberi ormai spogli. Soffri l’autunno, ne rifiuti i colori, chiudi gli occhi e respiri l’aria, il profumo del sale; sogni il mare, i giochi, gli amori vissuti. Dentro di te c’è ancora il caldo di una folle estate, il calore del tuo corpo incollato al mio. E’ tutto finito, i tuoi piedi calpestano la sabbia, i tuoi passi  sono lenti, mentre i tuoi occhi vagano sull’orizzonte e l’acqua ormai fredda evoca inutili rimpianti; l’odore di salsedine che avevi sulla pelle, quell’ultima notte, le promesse, le lacrime, l’addio, la malinconia: l’ultimo bacio.

giovedì 14 luglio 2011

Fiocchi di neve




Passi lenti che calpestano la neve, vecchie foglie ormai sfatte, un tempo splendenti nei loro colori. Tu ricordi gli stessi passi che affondavano nella sabbia, quell’estate…pochi mesi fa. Eravamo a piedi nudi, quasi sempre di notte, al chiaro di luna, poi un posto appartato, le mie braccia che ti stringevano e tu che cominciavi a sognare, gli occhi chiusi mentre cercavo la tua bocca. Quanto tempo è passato, un giorno, un mese: sembra ieri, adesso siamo estranei.
Forse ci siamo stancati di giocare, conosciamo tutti i segreti che ci siamo confidati di notte, sotto le stelle, forse ci siamo ritrovati grandi senza saperlo, abbiamo chiuso la porta alle facili emozioni di un estate meravigliosa.
La neve continua a cadere, bagna il tuo viso, si unisce alle tue lacrime. Ti guardo in silenzio, allontanarti nel buio.    

martedì 5 luglio 2011

Brividi




Ricordo un giorno che mi guardai allo specchio, chiusi gli occhi e mi rividi bambino. Percorrevo un sentiero, alti alberi si abbassavano al mio passaggio, mentre piccole tartarughe mi guardavano curiose, gioivano della mia allegria. Poi una nuvola improvvisa coprì il sole, voleva cancellare il mio sorriso, distruggere il mio sogno; mi svegliai sudato,vecchio e stanco, guardavo il sole che stava tramontando, il buio cancellare un miraggio: la notte riprendere possesso dei miei brividi. 

domenica 3 luglio 2011

Caro Giorgio, pensaci tu.


Ormai continuare a parlare di questo Governo, delle sue scelte e dei suoi comportamenti, specialmente quelli del premier, sembra diventato un puro esercizio mentale, buono solo a dare o ridare fiato ai professionisti della politica, nessuno escluso. Quello che lascia esterrefatti, è la faccia di legno di questi “signori”. Di quello che dicono gli italiani, delle sberle che hanno preso nelle due tornate elettorali appena concluse, non gli importa nulla: “Va tutto bene, è tutto sotto controllo, quello che abbiamo detto ieri, non è più valido oggi e quello che diremo domani è tutta un'altra cosa.” Sembrano viaggiare su una carrozza senza freni; che siano alla guida di Regioni, Province, Comuni, la parola d’ordine è : “Avanti a tutti i costi, non bisogna guardare in faccia nessuno.” Quindi, devastazioni ambientali, nucleare, che sicuramente rientrerà dalla finestra, tagli al sociale destinati a mettere in ginocchio migliaia di famiglie, una scuola pubblica ormai priva di mezzi, a scapito della privata diventata privilegio di pochi, la santa inquisizione contro gli invalidi, dove i veri bisognosi, pagano lo scotto di quelli falsi, l’economia allo sfascio, con il denaro diventato, ormai, carta straccia; tutto questo con l’accattivante sorriso a 36 denti che appare regolarmente negli schermi televisivi. Non mi va di dire che gli italiani sono rassegnati; allibiti di fronte all’arroganza, quello sì; impotenti nel vedere l’assurdo diventato regola, compresi i seguaci della prima ora che cominciano ad avere parecchi dubbi, anche se è difficile, per loro, spiegare. Ci mancava la faccia da luna piena di quel ministro, che ha avuto modo di spargere lacrime in pubblico, per il residuo stipendio che gli resta, dopo aver pagato le bollette: 4000,00, dicasi quattromila euro al mese, poveretto. Ma, nonostante tutto, voglio essere ottimista, confido nella saggezza di una persona, purtroppo vecchia di età, ma non di cervello. Ha 86 anni appena compiuti, è un ex comunista (fossero tutti come lui), ha saputo difendere la serietà delle istituzioni, tenere unita questa nazione, malgrado tutti gli sforzi fatti per portarla allo sfascio, è sicuramente il politico più amato dagli italiani: caro Giorgio, pensaci tu!    


The Doors - The end 40 anni fa moriva Jim Morrison: era, è, e resterà un mito.

sabato 2 luglio 2011