martedì 29 novembre 2011

Isn't It A Pity / George Harrison & Eric Clapton

George Harrison - Behind That Locked Door (Early Take)

Beware Of Darkness (George Harrison Demo)

What Is Life - George Harrison

George Harrison - My Sweet Lord

Something - George Harrison & Eric Clapton

GEORGE HARRISON & ERIC CLAPTON - While My Guitar Gently Weeps

Ken Russell

Parlare di Ken Russell, morto ieri a 84 anni, vuol dire , non solo, rendere omaggio ad un grande regista ma, pure al provocatore per eccellenza, al regista dello scandalo, con il quale voleva scuotere gli spettatori. Di lui si è detto che era: il ”selvaggio del cinema inglese”, in realtà con il suo modo di lavorare del tutto anticonvenzionale, voleva stimolare la gente a non considerare il cinema con la stessa noiosa indifferenza con cui si fa una passeggiata domenicale. Nei suoi film, ha sempre voluto grandi attori, da Oliver Reed a Vanessa Redgrave, a Glenda Jackson, la sua preferita. Nel 1971 presentò al Festival del cinema di Venezia, “I diavoli”, pellicola fortemente criticata dal Vaticano che, di fatto, costrinse il Governo di allora a censurarla prima e sequestrarla poi; seguirono negli anni, altri film di successo, compresa la regia  dell’opera rock “ Tommy”, musicata dai “The Who”. Vorrei, però soffermarmi su uno dei suoi migliori film, con protagonista Glenda Jackson, che con la sua superba interpretazione vinse l’Oscar: “Donne in amore”, tratto dal romanzo “Donne innamorate” di D.H. Lawrence, altra bestia nera, nella convenzionale e perbenista società inglese dei primi decenni del 900. “Donne in amore” all’epoca, 1969, fece scandalo per la sequenza della lotta senza esclusione di colpi, tra i due protagonisti, nudi, nella biblioteca dove si erano chiusi a chiave (Oliver Reed e Alan Bates).
Nelle intenzioni dello scrittore, rappresentava la purezza dell’uomo, contro il tipo di esistenza sbiadita, ipocrita, della società inglese di quel periodo, sopravvissuta indenne perfino al “dandismo” di fine 800. L’odio sempre più montante di Gerald nei confronti delle due sorelle, con una delle quali, Gudrun, pensava di intrattenere un rapporto meccanico/sessuale, quasi ossessivo, si scontra con le loro emozioni quasi pagane, la luna piena, la cancellazione dei ritmi ordinari nello scorrere del tempo, come e quando esse vogliono, mentre tutt’intorno, la vita continua regolare, meccanica senza di loro. Alla fine l’odio di Gerald lo porterà alla morte, quasi cercata come liberazione, mentre Birkin riuscirà a capire e ritrovare una sua collocazione e alla fine rimpiangerà l’amico perso.
Hanno detto che Russell non è riuscito a traghettare felicemente l’opera di Lawrence dal libro allo schermo ma è una cosa non certo semplice, visto che lo scrittore, dopo essere stato bastonato dagli intellettuali inglesi del tempo, che si erano riconosciuti nei personaggi, da lui descritti, è stato inserito a pieno titolo, tra i grandi della letteratura del 900. Se non altro ci ha provato, e, secondo me l’unico che poteva farlo, era proprio lui che con la sua arte selvaggia, era in perfetta simbiosi con Lawrence, fino allora, in Italia, famoso per l’altro suo romanzo: “L’amante di Lady Chatterley” .

Checcuswriter,   29 Novembre 2011      

Jimi Hendrix - Voodoo Child

martedì 22 novembre 2011

tuttiicoloridellanima: GOCCE DI EMOZIONI

tuttiicoloridellanima: GOCCE DI EMOZIONI: Venerdì scorso, 18 novembre, in una serata umida e nebbiosa mi sono infilata nella mia Mini e, scortata dal prode/fido amico Danieletto Fran...

lunedì 21 novembre 2011

Ti amo



Vorrei dirti ti amo, amica mia
ma sono parole
che non dico più a nessuna donna,
da tanto, troppo tempo.
Ne hanno abusato fino alla noia,
sono diventate logore,
impossibili da giustificare.
Voglio cambiarle,
voglio che urlino
l’immenso amore che ho per te.
Quando le ripeterò:
dieci, cento, mille volte,
capirai le mie carezze,
i miei desideri,
la mia dolcezza.
Sentirai il tuo cuore ribollire
di bianca schiuma,
come il mare infinito.
Vivrai quei momenti meravigliosi,
ringraziando l’universo 
di questa nostra felicità.

sabato 19 novembre 2011

Underground


Carrozze impazzite,
corrono a velocità folle,
sprofondano nella terra.
Assomigliano a talpe gigantesche,
inghiottono uomini e donne,
pronti a scavare nuove gallerie.
Le loro ruote, scivolano
su binari infiniti, privi di luce,
inutile omaggio al progresso;
cercano amori violenti,
sognati cento volte,
fatti di sussulti mai realizzati,
proiettati sui muri delle case.
Vivono nel buio la loro
eterna giovinezza,
una frenesia sotterranea
fatta di orgasmi veloci,
consumati tra sedili sudici
e vetri appannati.
Emergono con arroganza
alla luce del sole,
simili a balene che
escono dall’acqua,
gli occhi chiusi,
pronti a bruciare
la loro folle corsa.


domenica 13 novembre 2011

Una felicità perduta



E’ un precipizio infinito che
affascina i miei occhi,
pochi sassi che
roteano nell’aria;
il vuoto di un volo,
senza ali che pone
fine ai miei pensieri.
L’unica delusione
è per te amica mia,
avrei voluto
farti volare in alto,
leggera tra le nuvole,
lambire il sole,
esistere nel suo calore.
Hai preferito cancellare
il tuo sorriso, in un freddo
pomeriggio di novembre,
nel silenzioso abbraccio
di una malinconia mai gradita.
Non cerchi più spazi infiniti,
dove liberare la tua gioia,
sorridi al sole, alla luna,
alle stelle, sei padrona
di te stessa, hai lasciato
la tristezza nel cuore
di chi ti ha sempre cercata.


giovedì 10 novembre 2011

Goccia d'acqua




Osservo una goccia d’acqua 
danzare sotto i miei occhi,
 mi guarda irriverente, 
scorre veloce. 
Mi chiedo se sia sempre 
la stessa o mille 
altre tutte uguali. 
All’improvviso salta 
sul dorso della mia mano, 
mi rivolge la parola 
chiedendomi chi sono 
e cosa vorrei essere. 
Non le rispondo, 
la faccio scivolare 
nuovamente nel ruscello, 
seguendola con lo sguardo 
il più a lungo possibile.
Poi, osservando la mia 
immagine riflessa, 
capisco che il tempo passa 
più felicemente quando 
non si pensa al domani 
ma si vive il presente.

CheccusWriter

domenica 6 novembre 2011

Può anche succedere che in una giornata di triste pioggia un po' di felicità faccia capolino nel tuo animo, tanto da farti scrivere qualcosa di dolce e positivo, contrariamente al tuo modo d'essere.


Per sempre

Mi hai lasciato accarezzare
la tua pelle, liscia come la seta.
Mi sono smarrito nel bagliore dei tuoi occhi,
colori di un tramonto indescrivibile,
nelle tue labbra, dolcissimo frutto
in ogni stagione,
nel tuo corpo, splendida armonia
che ci accompagna.
Ho atteso il brivido della passione
che ci avvolge tutte le notti,
le tue parole che penetrano nel mio cuore,
la luce che rischiara un cielo
sempre più buio:
sarò tuo per sempre.