Un vento pungente solleva foglie cadute da alberi ormai spogli. Soffri l’autunno, ne rifiuti i colori, chiudi gli occhi e respiri l’aria, il profumo del sale; sogni il mare, i giochi, gli amori vissuti. Dentro di te c’è ancora il caldo di una folle estate, il calore del tuo corpo incollato al mio. E’ tutto finito, i tuoi piedi calpestano la sabbia, i tuoi passi sono lenti, mentre i tuoi occhi vagano sull’orizzonte e l’acqua ormai fredda evoca inutili rimpianti; l’odore di salsedine che avevi sulla pelle, quell’ultima notte, le promesse, le lacrime, l’addio, la malinconia: l’ultimo bacio.
Che due scatole! Ma perché bisogna sempre essere tristi per parlare d'amore?
RispondiEliminaP.S.: lo dico a te come lo dico a me....ciao Checcus da Annalisa