giovedì 6 agosto 2015

CADORE, e non solo: NON SONO "BOMBE D'ACQUA"
SONO CRIMINI POLITICI, ECONOMICI, ENERGETICI.
Oggi ZAIA - come altri potenti - a proposito della nuova tragedia - in Cadore, stavolta - parla di crisi climatica e di dissesto del territorio da riparare: ma - lui come altri - è stato sempre con chi ha irriso all'allarme climatico e ha combattuto ogni tutela del territorio come se fosse un freno allo sviluppo.
Oggi che la natura e il clima presentano il conto vogliono continuare a ingannare la gente: prima hanno esaltato la cresciuta purchessia, e ci hanno guadagnato elettoralmente;
oggi cavalcano da demagoghi la crisi climatica e ambientale, senza neanche sapere di cosa parlano, spesso.
Molti gli crederanno, perché gli va bene così: il disastro, infatti, non è solo frutto di politiche pubbliche sciagurate ma anche della somma di stili di vita soggettivi: di persone, famiglie, imprese, comunità talmente ottuse ed egoiste da non vedere che, negli anni, hanno segato l'albero su cui sedevano e distrutto il contesto in cui vivevano, clima compreso.
"IL CLIMA E' UN BENE COMUNE, DI TUTTI E PER TUTTI"
Papa Francesco, "Laudato si'. Enciclica sulla cura della casa comune" - di cui a costoro non può fregare di meno, anche se la citeranno volentieri.
Il libro della Klein - che abbiamo presentato pochi mesi fa a Venezia - spiega bene come il disastro in corso sia stato generato.

Nessun commento:

Posta un commento