venerdì 15 giugno 2018

Ventimiglia, migranti minori maltrattati: la denuncia di Oxfam

15 giugno 2018

Ventimiglia, migranti minori maltrattati: la denuncia di Oxfam

Sono respinti in Italia illegalmente, vengono detenuti senza cibo e acqua. E spesso la Gendarmerie arriva a tagliare loro le suole e falsificare documenti. L'emergenza sul confine italo-francese nel rapporto Se questa è Europa.

Minori non accompagnati, anche di soli 12 anni, che dall'Italia cercano di raggiungere Francia, Regno Unito, Svezia o Germania per ricongiungersi a familiari e conoscenti. Bambini o poco più a cui spesso viene nengata la protezione e il diritto di chiedere asilo, e che continuano a essere vittime di abusi, detenzioni e respingimenti illegali verso il nostro Paese da parte della polizia francese. Accade ancora a Ventimiglia, come denuncia il nuovo rapporto Se questa è Europa di Oxfam, Diaconia Valdese e Asg (leggi anche: Migranti, quell'infanzia rubata al confine tra Francia e Italia).
ABUSI E FALSIFICAZIONI. Gli interventi della Gendarmerie, ormai prassi, comportano il fermo di minori e il loro respingimento in Italia, in violazione non solo delle norme europee ma anche francesi. Ma anche la loro registrazione come maggiorenni. I poliziotti d'Oltralpe, sottolinea il rapporto, arrivano pure a falsificare le dichiarazioni sulla loro volontà di tornare indietro, spesso a piedi lungo strade senza marciapiede e con qualsiasi condizioni atmosferica. Questi minorenni sono spesso trattenuti senza acqua e cibo e senza la possibilità di parlare con un tutore legale. Oltre a essere stati vittime di abusi verbali e fisici: dal taglio delle suole delle scarpe al furto di carte Sim.

prima il poliziotto chino su un documento che porta la data del primo gennaio 2001, probabilmente il giorno di nascita con cui era stato identificato il ragazzo eritreo in Italia. Poi un altro documento in cui l'anno di nascita è diventato il 2000 e il migrante improvvisamente maggiorenne.

«CI HANNO SPINTI IN UN FURGONE». «Ho provato a passare. Eravamo in due, ci hanno fatto scendere dal treno strattonandoci e urlando, poi ci hanno spinti in un furgone nel parcheggio della stazione», racconta T., 15 anni, fuggito dalla guerra in Darfur. «Ci hanno dato un foglio (il cosiddetto refus d’entrèe ndr) e ci hanno rimessi su un treno che tornava in Italia, senza spiegarci nulla». «Ho provato già dieci volte ad attraversare la frontiera», aggiunge E.,16 anni, originario dell’Eritrea. «Una volta a piedi, da solo, ma mi sono perso. Le altre nove volte in treno. La polizia francese sale sul treno, ti afferra, ti fa scendere e ti rispedisce indietro».
LA SITUAZIONE IN ITALIA. Una volta tornati in Italia, le cose non è che vadano meglio. Permangono infatti, sempre secondo il rapporto, «​gravi disfunzioni nella tutela dei diritti dei minori all’interno dei centri di accoglienza: molti non vengono iscritti a scuola, come prevede la legge, o non ricevono informazioni sulle possibilità di richiedere asilo o ricongiungersi legalmente con la propria famiglia in altri Paesi europei».

Abiti lasciati dai migranti lungo i sentieri di montagna che dalla frazione di Grimaldi.

Nei primi quattro mesi del 2018, evidenzia il rapporto Se questa è Europa, sono passati da Ventimiglia 4.231 migranti (16.500 da agosto 2017 ad aprile di quest’anno). Nella maggior parte dei casi arrivano da Eritrea, Afghanistan e Sudan, in particolare dal Darfur. E con l'arrivo dell'estate il numero è destinato ad aumentare.

UNA SOLA STRUTTURA DI ACCOGLIENZA. L'unica struttura di accoglienza disponibile a Ventimiglia è il Campo Roja con 444 posti disponibili. L'obbligo di identificazione con impronte digitali e il massiccio presidio di polizia costituiscono però per molti migranti che cercano di raggiungere il Nord Europa un deterrente. Il campo informale sul fiume Roja invece è stato sgomberato, così molti migranti tra cui appunto minori non accompagnati sono costretti a dormire all'aperto. Proprio per questo Oxfam, Diaconia Valdese e Asg chiedono alle autorità locali e al governo di individuare rapidamente strutture adeguate per realizzare un centro per minori non accompagnati in transito e uno per donne sole con e senza figli, che garantisca una permanenza dignitosa e sicura dei soggetti più vulnerabili.
«A VENTIMIGLIA L'UE STA TRADENDO I SUOI VALORI». «La situazione a Ventimiglia è lo specchio di un’Europa che sta tradendo i propri valori fondanti di solidarietà, non rispettando le norme nazionali ed europee alla base dell’idea stessa di Unione. Per questo chiediamo al governo francese di intervenire, per far cessare immediatamente gli abusi e i respingimenti illegali dei minori da parte della propria polizia di frontiera e al governo italiano di attivarsi in ogni modo perché ciò avvenga, sospendendo inoltre i trasferimenti forzati verso i centri del Sud Italia», dice Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne dei Programmi in Italia di Oxfam.

Ventimiglia, una frontiera impolverata che d'improvviso si è trasformata in baluardo di orgogli nazionali e simbolo di sovranismi che non pensavamo avessero cittadinanza in Europa
Gianluca Barbanotti, Diaconia Valdese
«Ogni giorno incontriamo minori non accompagnati, donne sole a volte incinta o con figli piccoli, fuggiti spesso da guerre e persecuzioni nel proprio Paese che, dopo essere stati vittime di stupri e torture nei lager libici, hanno il semplice desiderio di chiedere asilo nel paese dove vivono le loro famiglie», aggiunge. «Persone vulnerabili a cui devono essere garantite dignità e protezione. Per questo facciamo appello, oltre che all’Italia e alla Francia, agli altri Stati membri e all’Unione europea, affinché siano assicurate procedure efficienti di ricongiungimento familiare e potenziati i meccanismi di ricollocamento tra i diversi Paesi Ue, assicurando la condivisione delle responsabilità dell’accoglienza, anche attraverso la revisione del Trattato di Dublino e la creazione di un sistema di asilo unico a livello europeo».
«FRONTIERA BALUARDO DI SOVRANISMI». «Ci sono dei luoghi che fanno sintesi», aggiunge Gianluca Barbanotti, segretario esecutivo della Diaconia Valdese, «uno di questi è certamente Ventimiglia. Frontiera impolverata che d'improvviso si è trasformata in baluardo di orgogli nazionali e simbolo di sovranismi che non pensavamo avessero cittadinanza in Europa».
L'INTERVENTO DELLA CORTE DI GIUSTIZIA. «La Corte di Giustizia dell'Unione europea è già intervenuta in passato affermando che gli Stati membri non possono effettuare una sorveglianza delle frontiere interne con effetti equivalenti alle verifiche di frontiera», sottolinea Anna Brambilla di Asgi. «Nonostante questo, attraverso la proroga dei controlli alle frontiere interne o in applicazione di accordi di riammissione antecedenti il Sistema Schengen, Francia, Svizzera e Austria continuano a respingere verso l'Italia i minori stranieri non accompagnati e richiedenti asilo. Sebbene anche i giudici francesi si siano già pronunciati sull'illegittimità di tali prassi, il comportamento delle forze di polizia non cambia».

PREOCCUPAZIONE PER IL CLIMA POLITICO. Allo stesso tempo il clima politico attuale non fa che alimentare preoccupanti fenomeni di intolleranza e razzismo che contribuiscono a rendere ancora più drammatica la condizione di migliaia di persone costrette, nelle zone di frontiera così come in altri luoghi, a vivere in condizioni di abbandono materiale analoghe a quelle che in altri casi la Corte europea dei Diritti dell'uomo ha considerato costituire un trattamento inumano e degradante «Allo stesso tempo», è la preoccupazione, «il clima politico attuale non fa che alimentare preoccupanti fenomeni di intolleranza e razzismo che contribuiscono a rendere ancora più drammatica la condizione di migliaia di persone costrette, nelle zone di frontiera così come in altri luoghi, a vivere in condizioni di abbandono materiale analoghe a quelle che in altri casi la Corte europea dei Diritti dell'Uomo ha considerato costituire un trattamento inumano e degradante».

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