Aston Martin, va all'asta il mito di James Bond
Atteso un nuovo record rispetto ai 4 milioni della precedente vendita. Tutti i trucchi sono ancora funzionanti - Foto
di VINCENZO BORGOMEO
Perfino i trucchi più folli ora sono realtà: ricordate il famoso "Thunderball-Operazione Tuono" del 1965, che mostrò al pubblico lo spettacolare seggiolino volante? Bond lo mise in azione per oltrepassare un muro altissimo e raggiungere così la sua amata Aston Martin, alla guida della quale è riuscito a fuggire. Un trucco, per gli spettatori di 40 anni fa, ma che in realtà è stato messo a punto dai Laboratori Bell Textron per l'esercito americano. Funziona con un gas ad alta pressione che fa da propellente e può portare una persona al di là di un ostacolo alto nove metri, ad una velocità di 11-16 chilometri all'ora e in 30 secondi di "volo". Qualcosa di molto simile è stato anche usato sotto gli occhi di tutti 20 anni dopo l'uscita del film, nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Los Angeles del 1984.
Tra i trucchi che mister 'Q' dell'M15 metteva a disposizione dei suoi agenti, nei film tratti dalle storie narrate da Ian Fleming, anche delle impronte digitali false. In 'Una cascata di diamanti', il film uscito nel 1971, Bond indossa quelle di un altro, fatte in latex dai laboratori dell'intelligence di Londra, e riesce a imbrogliare gli avversari. In effetti le impronte digitali false, create con materiali plastici di facile reperibilità, possono mettere in crisi i sistemi di sicurezza che utilizzano i dati biometrici. E non molto tempo fa ricercatori giapponesi sono riusciti a ingannare un sistema usando proprio delle impronte false, create con un calco di gelatina.
"Si pensava che, sebbene si trattasse di fantasia, ci dovesse essere una base fattuale. La tecnologia occidentale è così avanzata, si diceva, che certe armi dovevano esistere per forza". Insomma, Gordievsky ammise che i film di James Bond, vietati in Urss, erano obbligatori per gli agenti del Kgb e rivelò che il servizio segreto russo istituì quattro sezioni speciali- armi, veleni, sorveglianza, codici speciali- che avevano il compito di copiare e sviluppare le diavolerie che 'Q' forniva a James Bond. E proprio 'Q', o meglio l'attore Desmond Llewellyn, ammise in seguito che per realizzare le diavolerie dell'Aston furono consultati l'esercito americano e le grandi multinazionali dell'epoca, quali la Philips...
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