mercoledì 27 giugno 2018

In bilico


SI  PUO’ FARE

Da molto tempo sostengo che il PD deve sparire per potere eventualmente rinascere dalle ceneri come l’araba fenice e questo per un motivo molto semplice, sono anni che tanti piccoli segnali vengono sistematicamente ignorati da politici pieni di certezze sull’egemonia della sinistra italiana ferma alla rivoluzione d’ottobre, dello zoccolo duro o alle piacevoli mollezze della vita parlamentare fatta di intrighi e sospetti tra due anime che fin dall’inizio si sapeva non avrebbero mai avuto nessuna possibilità di convivenza. Ognuno viveva la sua storia convinto di potere mettere all’angolo l’altro senza particolari problemi, l’ideologia clericale e quella atea nascoste sotto la piastrella sperando non facessero esplodere la fantapolitica creata ad uso e consumo di pochi politici che si ritenevano furbi con molta confusione di tanti elettori che da entrambe le parti votavano per senso di responsabilità. Io sono convinto che i molti elettori di sinistra che hanno votato Lega o M5S non siano convinti della bontà del loro programma, hanno voluto dare uno schiaffo agli ex compagni e agli ex cattolici progressisti. “Se continuate su questa strada sarete costretti a vendere anche la sede mobili compresi e tanti saluti”.
Purtroppo non c’è verso, il messaggio è stato recapitato in diverse occasioni elettorali e regolarmente disatteso con il colorito seguito di liti furibonde su chi dovesse prendersi la responsabilità della sconfitta. Il tragico di tutto questo processo politico è che chi ha sempre creduto fermamente in una società pluralista, progressista con particolare riferimento ai tanti, troppi diritti civili disattesi, ai problemi sociali irrisolti, al problema dei giovani che cercano invano un lavoro, alla scuola o alla salute piroscafi ormai affondati senza particolari preoccupazioni di nessuno, si ritrova con al governo un “fascista”, perché questo è e così lo chiamo senza tema di smentita che si trascina per mano un ragazzino pieno di boria senza arte ne parte che crede di continuare a fare il gioco delle tre scatolette nel governo del paese. La parte sana soffocata da un potere nato dalla disperazione di molti ma dalla furbizia di pochi che manovrano con molta eleganza senza essere visti. Giovani che seguono con scherno le manifestazioni antifasciste visto che nessuno ha loro spiegato a cosa si riferiscono e cosa è stato il fascismo con le sue nefaste conseguenze culminate con la seconda guerra mondiale. Genitori che esaltano la violenza quando non la praticano direttamente dando segnali che ormai tutto è possibile senza pericolo di pagarne le conseguenze. E tutto questo nell’indifferenza totale, diventata regola, il vero elemento centrale della politica nazionale. Non si protesta più per qualcosa di concreto, un obiettivo che dia immediata soddisfazione alle esigenze reali, basta farlo, ragione o torto ha poca importanza, l’analisi è un optional. Ci si commuove per il bambino morto sulla spiaggia in balia della marea ma si grida all’immigrato che succhia il sangue agli italiani, senza contare tutte le falsità ormai quotidianamente ingigantite dalla rete e bevute come una bibita dissetante. E cosa fa anzi fanno i soloni del PD? Litigano, continuano a litigare allegramente senza paura di perdere la faccia, senza rendersi conto che quella è ormai irrimediabilmente persa. Faccio una proposta a quei pochi volonterosi rimasti, facciano in modo che si estinguano da soli, lasciamogli tutto, partito, nome, sede, soldi, tutto. Facciamo una colletta e rifondiamo ex novo un movimento sano, democratico, sociale, culturalmente aperto, libero e senza pregiudizi, ritorniamo in mezzo alla gente come si faceva una volta quando si sapeva ascoltare i bisogni del popolo. Ci sarà molto da lavorare ma: si può fare. 

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