DI
BATTISTA E LA FREGNACCIA "NON RICEVIAMO SOLDI PUBBLICI "-MESSAGGIO
FALSO E INGANNEVOLE .FRULLATO DI DEMAGOGIA E SUPERFICIALITA'
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a DI MARTEDI il ragazzotto Di Battista , alla domanda di Floris se avesse studiato la Costituzione ammette e corregge la minchiata detta qualche giorno fa e dichiara che per la approvazione della Costituzione nel 1947 si riferiva alla Assemblea costituente -Resta quella affermazione sul suffragio universale che Floris sbadatamente non corregge . Poi in merito al suo tour in corso con Di Maio , usando i treni regionali per discutere con i cittadini la riforma e fare propaganda per il NO, dichiara che loro non ricorrono in questo caso al privilegio riservato ai parlamentari del trasporto gratuito e pagano i biglietti con denaro proprio ,quindi senza rimborsi -Aggiunge baldanzoso che il movimento non gode di finanziamenti pubblici : la solita menzogna colossale che vanno ripetendo da sempre ,anche riportando in modo ingannevole sul sito di Beppe Grillo la dicitura " non riceve alcun finanziamento pubblico "-
Se il “no” dei grillini riguarda i cosiddetti “rimborsi elettorali”, ben diverso è l’atteggiamento nei confronti degli altri contributi, sempre pubblici, che il gruppo M5s, come tutti gli altri partiti, percepisce alla Camera ed al Senato per il proprio funzionamento,in tutti i consigli regionali e nei comuni piu' grandi - da non confondere con il finanziamento pubblico ai partiti politici la cui concreta cessazione, così come impostato dalla l. 96/2012, avverrà solo nel 2017.
Dall’ultimo dossier di Openpolis dal titolo “paga pantalone ” - che analizza il contributo che le varie forze che siedono in Parlamento ricevono per le loro attività istituzionali e il loro funzionamento - emerge come, fra Camera e Senato, il Movimento 5 stelle abbia percepito tra il 2013 e il 2014 ben 13,4 milioni di euro per il funzionamento del partito in Parlamento.
Se questa è la realtà dei fatti è evidente che la affermazione di Di Battista contiene un messaggio falso ed ingannevole verso tutti i cittadini.
La legge vigente prevede l’obbligo di sottoporre i bilanci dei partiti al giudizio di società di revisione iscritte nell’albo della CONSOB. Il controllo dei bilanci revisionati è affidato ad una Commissione di nuova istituzione composta da 5 magistrati designati dai vertici delle massime magistrature (Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei conti). E’ previsto un articolato sistema di sanzioni che possono arrivare anche alla decurtazione dell’intero importo dei contributi nel caso di mancata presentazione del bilancio.
. Per il rispetto della trasparenza i documenti di bilancio devono essere pubblicati (anche in formato open data) sul sito internet del partito o del movimento e in apposita sezione del sito della Camera. .Ma per accedere ai contributi loro spettanti i partiti devono dotarsi di uno statuto, conforme ai principi di democrazia interna e prevedere regole che garantiscano i diritti degli aderenti a quel Movimento , e di un atto costitutivo che trasmettono ai Presidenti delle Camere.
In nessuno di questi tre punti il Movimento 5S rispetta la legge sui partiti politici.
Onestamente, e francamente, le affermazioni Di Battista e dei grillini sono dunque chiacchiere da bar- Quel che Di Battista si è dimenticato di dirci è che il M5S non rinuncia ai soldi del rimborso elettorale, perché, non ne ha diritto. E nessuno può rinunciare a qualcosa che non ha. Per gli amanti del genere, la risposta è nel testo della legge che regola i rimborsi elettorali: l’articolo 5 della legge n. 96 del 6 luglio 2012.
Il Movimento 5S non ha uno statuto e nemmeno vuole volerne uno. Si è dotato solamente di quello che provocatoriamente viene chiamato “non statuto”. E, infatti, dello statuto non ne ha le caratteristiche o il contenuto.Non c’è traccia della cosa principale: la democrazia della vita del movimento.Perché, con buona pace della regola romantica dell’uno vale uno e della consultazione permanente, la verità è che nel M5S tutto viene deciso da una sola persona.
"Una persona che si ispira ad un semplice principio che un altro Grillo, il marchese, aveva già riassunto in una felice espressione: “io sò io e voi non siete un cazzo!”. Un principio legittimo incarnato dal novello Grillo, ma di certo non uno statuto.
Vincenzo D'Agostino
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a DI MARTEDI il ragazzotto Di Battista , alla domanda di Floris se avesse studiato la Costituzione ammette e corregge la minchiata detta qualche giorno fa e dichiara che per la approvazione della Costituzione nel 1947 si riferiva alla Assemblea costituente -Resta quella affermazione sul suffragio universale che Floris sbadatamente non corregge . Poi in merito al suo tour in corso con Di Maio , usando i treni regionali per discutere con i cittadini la riforma e fare propaganda per il NO, dichiara che loro non ricorrono in questo caso al privilegio riservato ai parlamentari del trasporto gratuito e pagano i biglietti con denaro proprio ,quindi senza rimborsi -Aggiunge baldanzoso che il movimento non gode di finanziamenti pubblici : la solita menzogna colossale che vanno ripetendo da sempre ,anche riportando in modo ingannevole sul sito di Beppe Grillo la dicitura " non riceve alcun finanziamento pubblico "-
Se il “no” dei grillini riguarda i cosiddetti “rimborsi elettorali”, ben diverso è l’atteggiamento nei confronti degli altri contributi, sempre pubblici, che il gruppo M5s, come tutti gli altri partiti, percepisce alla Camera ed al Senato per il proprio funzionamento,in tutti i consigli regionali e nei comuni piu' grandi - da non confondere con il finanziamento pubblico ai partiti politici la cui concreta cessazione, così come impostato dalla l. 96/2012, avverrà solo nel 2017.
Dall’ultimo dossier di Openpolis dal titolo “paga pantalone ” - che analizza il contributo che le varie forze che siedono in Parlamento ricevono per le loro attività istituzionali e il loro funzionamento - emerge come, fra Camera e Senato, il Movimento 5 stelle abbia percepito tra il 2013 e il 2014 ben 13,4 milioni di euro per il funzionamento del partito in Parlamento.
Se questa è la realtà dei fatti è evidente che la affermazione di Di Battista contiene un messaggio falso ed ingannevole verso tutti i cittadini.
La legge vigente prevede l’obbligo di sottoporre i bilanci dei partiti al giudizio di società di revisione iscritte nell’albo della CONSOB. Il controllo dei bilanci revisionati è affidato ad una Commissione di nuova istituzione composta da 5 magistrati designati dai vertici delle massime magistrature (Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei conti). E’ previsto un articolato sistema di sanzioni che possono arrivare anche alla decurtazione dell’intero importo dei contributi nel caso di mancata presentazione del bilancio.
. Per il rispetto della trasparenza i documenti di bilancio devono essere pubblicati (anche in formato open data) sul sito internet del partito o del movimento e in apposita sezione del sito della Camera. .Ma per accedere ai contributi loro spettanti i partiti devono dotarsi di uno statuto, conforme ai principi di democrazia interna e prevedere regole che garantiscano i diritti degli aderenti a quel Movimento , e di un atto costitutivo che trasmettono ai Presidenti delle Camere.
In nessuno di questi tre punti il Movimento 5S rispetta la legge sui partiti politici.
Onestamente, e francamente, le affermazioni Di Battista e dei grillini sono dunque chiacchiere da bar- Quel che Di Battista si è dimenticato di dirci è che il M5S non rinuncia ai soldi del rimborso elettorale, perché, non ne ha diritto. E nessuno può rinunciare a qualcosa che non ha. Per gli amanti del genere, la risposta è nel testo della legge che regola i rimborsi elettorali: l’articolo 5 della legge n. 96 del 6 luglio 2012.
Il Movimento 5S non ha uno statuto e nemmeno vuole volerne uno. Si è dotato solamente di quello che provocatoriamente viene chiamato “non statuto”. E, infatti, dello statuto non ne ha le caratteristiche o il contenuto.Non c’è traccia della cosa principale: la democrazia della vita del movimento.Perché, con buona pace della regola romantica dell’uno vale uno e della consultazione permanente, la verità è che nel M5S tutto viene deciso da una sola persona.
"Una persona che si ispira ad un semplice principio che un altro Grillo, il marchese, aveva già riassunto in una felice espressione: “io sò io e voi non siete un cazzo!”. Un principio legittimo incarnato dal novello Grillo, ma di certo non uno statuto.
Vincenzo D'Agostino
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