mercoledì 16 marzo 2011

Libia cronaca di un genocidio



Libia: cronaca di un genocidio

L’Europa aspetta che si muova la NATO,
la NATO aspetta decisioni dall’ONU,
l’ONU aspetta di vedere cosa farà l’America,
Obama si rivolge all’Europa.
Gheddafi ringrazia e continua il suo massacro indisturbato; i giovani libici sbigottiti, si chiedono dov’è la fratellanza e la solidarietà internazionale. Ricordano che in Irak fu scatenata una guerra per il controllo del territorio e del petrolio, in Afghanistan per ritorsione contro il fanatismo religioso; per loro che lottano in nome della democrazia e della libertà non c’è nulla, tranne la soddisfazione di essere citati tra qualche decina d’anni, nei libri di storia a perenne memoria delle lotte per l’indipendenza del loro paese.
Le ultime notizie ci dicono che la comunità internazionale, dopo aver gareggiato a chi si indignava di più, è arrivata alla conclusione che fare una guerra per salvare i rivoltosi è impossibile, mancano i presupposti di utilità economica a parte il gas e quel poco di petrolio che viene esportato, certificando così il massacro in atto. Il terremoto sul Giappone ha steso un insperato silenzio sui media; a me, e, spero, a tanti altri, non resta che osservare con profondo disgusto quanto vale la vita umana e la libertà per la quale lotta un popolo   
Gli Italiani che osservano con preoccupazione quanti barconi viaggiano alla volta di Lampedusa, si accodano in silenzio: gli hanno detto di non disturbare.
Per quanto riguarda le minacce di Gheddafi, che presto riavrà il pieno controllo del paese, non c’è da preoccuparsi, il nostro Presidente del Consiglio, in una riunione segreta del  Governo, ha deciso che al primo incontro utile con il macellaio, gli bacerà la mano tre  volte in segno di totale devozione. Ma non deve saperlo nessuno, è un segreto!

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