Il ballo del sabato sera
Fiera della sua perfetta figura, portava con noncuranza guanti e stola di visone; il suo vestito quasi regale, sovrastava tutte al ballo del sabato sera.
Vita snella, piede magro, bella come una diva, fu subito notata da cento occhi avidi e superbi. Sparì più volte quella sera, tra un ballo e l’altro, suscitando invidia, lazzi e commenti lascivi. A notte inoltrata, gli occhi gonfi, cerchiati, vagava nel vuoto; in giro non c’era più niente di appetibile, la borsetta già gonfia di moneta, sembrava sazia.
Se ne andò con anonima eleganza, caricatura di uno scheletro con sembianze umane.
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