sabato 22 luglio 2017

VILLA FOSCARI DI MALCONTENTA E IL SUO FANTASMA


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VILLA FOSCARI DI MALCONTENTA E IL SUO FANTASMA

La Riviera del Brenta è ricca di meravigliosi esemplari di ville venete, ognuna con la sua storia, ma una in particolare ha una storia che sconfina nel paranormale: Villa Foscari, detta la Malcontenta che da il nome alla località dove essa sorge. La villa fu commissionata dai fratelli Foscari, Nicolò e Alvise, di illustre famiglia veneziana, al noto architetto Andrea Paladio intorno al 1555, come luogo di vacanza non troppo lontano dai doveri della residenza ufficiale a Venezia. Nello stesso anno Nicolò Foscari prese in sposa la giovane vedova di un Pisani: Elisabetta Dolfin.
La donna era famosa, tra le calli e i salotti veneziani, per la sua attitudine "libertina" a tal punto che i pettegolezzi sulla sua infedeltà, portarono il nobile Nicolò Foscari ad esiliare la moglie nella villa palladiana appena costruita. Nonostante Elisabetta proclamasse la sua innocenza, il marito non volle saperne di perdonarla, tanto che la donna visse i suoi ultimi trent’anni di vita rinchiusa nella lussuosa villa.
Fu così che i veneziani ribattezzarono Elisabetta “La Malcontenta”. Una vita da reclusa circondata dal mistero, infatti nessuno sa spiegarsi come la donna abbia potuto vivere per così tanti anni all’interno della villa, quando è ben noto tra la gente dell'epoca che nessuno le abbia mai portato alimenti o avesse avuto contatti con lei. Dopo la sua morte c’è chi giura di avere visto il suo fantasma girovagare ancora nei pressi della villa, c’è chi l’ha visto nel giardino, nelle stanze oppure affacciato alle finestre. Le testimonianze lo descrivono come il fantasma di una donna bellissima dai capelli rossi e dalla pelle bianca, che indossa un lungo abito nero.
Altri affermano che il soprannome della villa Malcontenta, possa derivare dallo stato d’animo degli abitanti di Padova e Piove di Sacco, che non apprezzarono la costruzione nel Naviglio del Brenta. Oppure che si riferisca all’espressione “Brenta mal contenuta”, riferendosi al fiume che aveva la tendenza a straripare spesso. Se fossimo in Scozia la gente darebbe più credito alla leggenda del fantasma della nobile Elisabella Dolfin.

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