mercoledì 11 aprile 2012

La politica e la Lega nella bufera In foto: "Tramonto sul lago"


Lega nella bufera

Ieri sera abbiamo assistito all’ennesimo spettacolo di quel partito che, fin dagli albori, avrebbe dovuto ripulire l’Italia e il suo Parlamento da ogni forma di malgoverno, nefandezze e ruberie. Ci è stato proposto, purtroppo, l’ennesimo auto salvataggio politico di una classe dirigente che, dopo aver governato per 17 anni, assieme ad un altro trafficante, di cui è stata sodale se non complice, ora cerca disperatamente di rifarsi una verginità. Ho dovuto assistere, e qui parlo in prima persona, all’erede designato che, tranquillizzato sugli umori della base rivolti alla sua persona, ha menato fendenti, a dir poco patetici, un po’ al cerchio, un po’ alla botte, per cercare di giustificare quanto avvenuto. Non è stato da meno l’ormai ex condottiero, lasciato dalla moglie per millantato credito, visto che si spacciava per medico, specializzato in biliardo, e che, per non sbagliare, ne ha trovato un’altra che interroga le stelle per sapere come far quadrare il bilancio famigliare; si sa i figli, i capricci, i vizietti. In fin dei conti è giusto, la base si accontenta di qualche capro espiatorio, poco importa che tutti sapessero quanti soldi si fossero messi in tasca e l’arroganza con cui pensavano di essere impuniti perché intimi o, meglio ancora, figli di… .
Se è vero che  lo slogan “Roma ladrona” ha fatto le fortune della Lega, è altrettanto vero che una cosa è comune a tutte e due: “Il Colosseo”,
dove non a caso, veniva fatta giustizia sommaria o si placavano le voglie di sangue della plebe. Non voglio certo gettare la croce addosso ai leghisti militanti, che, tutto sommato, mi fanno pena, proprio perché si ostinano a non credere ai fatti, la colpa è anche degli italiani che non hanno capito per tempo quale fosse il reale pericolo, scambiando la politica del “Senatur”, come innocuo folclorismo, salvo accorgersi dopo e in pochi purtroppo, visto il nostro consolidato menefreghismo, dei danni fatti. Danni a cui ha contribuito in maniera notevole il cavaliere di lungo corso che ha trovato a suo tempo, un fedele alleato con piena identità di vedute; ovvero: lasciami fare quello che voglio e io ti do carta bianca sul sottogoverno e sugli intrallazzi vari che ti possono arricchire. Urlare la propria differenza, adesso che si sono scoperchiate le pentole, rivendicando un’onestà morale e politica, mi sembra francamente troppo. Salvo solo la base che si ostina a credere di essere pura e inattaccabile, senza accorgersi del fumo con cui si circonda la dirigenza, per confondere le idee.  Levati via il “Trota”, la Rosy badante e il cassiere che ha continuato nell’opera dei predecessori, le facce sono e rimarranno sempre le stesse, con buona pace della plebe osannante. Agli italiani che chinano la testa e che pagano pesantemente tutti gli errori in politica economica fatti dal precedente Governo, non rimane che sperare in una rapida soluzione dei problemi, anche se per ritornare al vecchio regime bisognerà aspettare qualche generazione, sperando che ci sia lavoro per tutti e che quel che resta della vecchia classe politica: tutta senza esclusione alcuna, venga mandato definitivamente in soffitta, lasciando spazio a generazioni più giovani, consapevoli, si spera, che amministrare un paese non vuol dire gestire il proprio tornaconto personale.  

Checcuswriter

11 Aprile 2012           

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