Il pericolo Grecia incombe sulle nostre tasche
In questi giorni, dopo le tornate elettorali di amministrative e referendum, tutti aspettavano la fatidica domenica di giugno, il raduno per eccellenza, scelto dal “vate” per galvanizzare la base. Mai come in questa occasione, le parole del capo, sarebbero state utili e ascoltate con attenzione dal popolo leghista, frastornato e incapace di capire cosa stava effettivamente succedendo a casa sua e dove era andata a finire la Lega della “prima ora”. Dall’altra parte, silenzio e confusione, anche se i due sovrani, dopo la mazzata, hanno salomonicamente sentenziato di essere fisiologici l’uno all’altro, dunque di andare a votare per regalare il paese ai “comunisti” non se ne parla neanche, in questo, l’accordo è stato totale, anche perché, persa Milano, non c’è solo la base a scalpitare, ma tutti i carrieristi di professione che già pregustavano la sedia personale. Berlusconi, che appare confuso e sciupato (non si trucca nemmeno più), sottolinea che andare a elezioni anticipate con l’attuale crisi congiunturale è una follia, salvo poi rimangiarsi tutto alla camera, dove sostiene che i nostri conti sono in ordine, che non c’è nulla da temere, e, che la maggioranza è solida e governerà fino a fine legislatura. (Ci credo, chi è che butta alle ortiche uno stipendio del genere con i tempi che corrono?) Dunque meglio procedere a vista, salvando il salvabile, tra uno scandalo e l’altro, senza curarsi troppo dei problemi: quelli veri. Bossi , dal canto suo, arringa la folla a Pontida, cercando, nel sacco di storielle che ha raccontato fino adesso, la più antica e più sicura da dare a bere alla sua gente: la secessione, oppure i Ministeri al Nord, oppure, buon ultimo, il no al decreto legge sull’immondizia a Napoli, ottenendo, comunque una buona dose di fischi, mai ricevuti fino adesso, che sia un segnale? L’outsider Tremonti, ci riporta alla realtà; la manovra dovrà essere da 40 miliardi, come minimo, se non di più; unica concessione: può essere spalmata in più anni, tanto euro più, euro meno, ci siamo abituati. Come potete constatare, è tutto sotto controllo, tutto rientra nella normalità; quello che non è normale invece, è che i soldi li debbano tirare fuori sempre i soliti idioti. Perché se non hanno ancora specificato dove li prenderanno, state sicuri che, dalla sera alla mattina, ci troveremo con il portafoglio alleggerito. Ma questi sono dettagli insignificanti: è tutto sotto controllo, anche se bisogna stare attenti e dirlo sotto voce, altrimenti facciamo la fine della Grecia.