lunedì 9 luglio 2018

più socialismo e più cristianesimo


Per sconfiggere la destra servono più socialismo e più cristianesimo
La rinascita della sinistra non può esaurirsi nei congressi. Ci sono mondi da esplorare che vanno dall'associazionismo alla battaglia sociale. Non citiamo a sproposito questo Papa: pratichiamo la sua misericordia. 


Sia i militanti che decideranno di partecipare al congresso del Pd sia quelli che faranno la stessa cosa con Articolo 1 e poi con LeU sanno perfettamente, come sanno bene coloro che non parteciperanno ai congressi citati, che la strada da percorre è un’altra. Ed è una strada che affianca la politica ma non è da essa determinata. Intendiamoci, non va escluso che ci sia prima o poi un colpo di scena. Troppi mondi vicini ai 5 stelle sono in fibrillazione per i migranti respinti, per le critiche ai magistrati di sinistra. Solo Travaglio non si accorge oppure, più probabilmente, se ne accorge ma cerca di metterci una pezza. Può darsi che il movimento 5 stelle perda qualche pezzo, può capitare che litighino con Salvini. Sarebbe azzardato escluderlo, sarebbe folle costruire una strategia su questo scenario.
Ci sono due territori da esplorare che sono vicini, spesso sono un unico territorio, ma chiedono diverse specializzazioni. Penso al territorio della battaglia sociale e al mondo dell'associazionismo
Il tema, che riguarda sia chi parteciperà ai congressi avendo l’animo in pena sia chi non lo farà, è quello di trovare un modo per alla destrutturazione, e quindi alla sconfitta della destra xenofoba e dei suoi alleati. Ci sono due territori da esplorare che sono vicini, spesso sono un unico territorio, ma chiedono diverse specializzazioni e soprattutto tanta dedizione. Penso al territorio della battaglia sociale dove l’interlocuzione con il sindacato è fondamentale e dove soprattutto va posto in primo piano ogni iniziativa che serva a dare protezione a chi non è protetto. Ci sono tante esperienze in corso, dai maestri di strada agli avvocati di strada, ai laboratori medici spontanei. Dovunque ci siano militanti di sinistra che non sanno dove spendere il loro tempo ma vogliono farlo in nome di valori indimenticati, possono nascere queste iniziative. Fuori dai partiti politici.
Il mondo dell’associazionismo è una delle esperienze più meritorie di questo Paese, va arricchito di tanti nuovi soggetti che non partecipano alla battaglia “nei” partiti di centro-sinistra. L’altro territorio è morale e ideale. Non bisogna avere paura dei cattivi pensieri e di chi ormai a viso aperto li predica. A viso aperto bisogna predicare solidarietà, misericordia, fratellanza. Il nuovo socialismo deve essere molto cristiano. Ciascuno di noi deve essere un po’ cristiano e rivendicare l’idea di una persona umana da difendere a ogni costo e in ogni momento. Questo associazionismo è prevalentemente cattolico, ma molti militanti della sinistra senza più patria possono impegnarsi, anche uti singuli, per tenere alta la bandiera della civiltà umana nei discorsi sui bus, nel supermercato, per strada.
La destra deve sapere che si muove su un corpo reattivo
Non bisogna nascondersi. Bisogna avere la testa alta, contrastare i nuovi prepotenti, prendere sempre le difese del più debole. Fatevi mandare affanculo, ma reagite sempre. La destra deve sapere che non si muove in una società inerte ma opera su un corpo vivo e reattivo. Siamo minoranza? Pazienza, come formiche costruiremo una maggioranza di chi vuole restare umano.
Queste associazioni potranno dare un contributo alla politica riunendosi in autunno con l’idea di “costruire ponti”: ponti nella politica, ponti nella società, ponti fra i cittadini, ponti fra etnie e religioni. Il socialismo oggi costruisce ponti. L’avversario, ovvero il nemico, irride chi costruisce ponti perché sta sfasciando la società, vive e si alimenta nello scontro fra umani, nella derisione, nel rancore, nella purezza etnica.
Non chiamerei alla battaglia antifascista perché questi sono peggio dei fascisti, c’è in loro il peggio delle tradizioni storiche reazionarie, dalla vandea ai razzisti americani, ai repubblichini di Salò, agli Ustascia. Noi dobbiamo avere una strategia di amore e di fratellanza ma non dobbiamo essere gente che porge l’altra guancia di fronte alle culture del cattivismo. Il socialismo è stato combattivo, anche il cristianesimo è stato combattivo.
In questi anni c’è stata una abbuffata di cultura laicista. È arrivato il tempo di mettere in primo piano quei pensatori per i quali la persona umana era al centro di tutti i ragionamenti. Serve a tutti noi, anche a noi atei, una ispirazione religiosa. Non citiamo a sproposito questo Papa, pratichiamo la sua misericordia come una missione civile. Da qui si riparte.



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