Per sconfiggere la destra servono più socialismo e più
cristianesimo
La rinascita della sinistra non può esaurirsi nei
congressi. Ci sono mondi da esplorare che vanno dall'associazionismo alla
battaglia sociale. Non citiamo a sproposito questo Papa: pratichiamo la sua
misericordia.
Sia i militanti che
decideranno di partecipare al congresso del Pd sia quelli che faranno la
stessa cosa con Articolo 1 e poi con LeU sanno perfettamente,
come sanno bene coloro che non parteciperanno ai congressi citati, che la
strada da percorre è un’altra. Ed è una strada che affianca la politica ma non
è da essa determinata. Intendiamoci, non va escluso che ci sia prima o poi un
colpo di scena. Troppi mondi vicini ai 5 stelle sono in fibrillazione
per i migranti respinti, per le critiche ai magistrati di sinistra. Solo
Travaglio non si accorge oppure, più probabilmente, se ne accorge ma cerca di
metterci una pezza. Può darsi che il movimento 5 stelle perda qualche pezzo,
può capitare che litighino con Salvini. Sarebbe azzardato escluderlo,
sarebbe folle costruire una strategia su questo scenario.
Ci sono due territori da esplorare che sono vicini, spesso
sono un unico territorio, ma chiedono diverse specializzazioni. Penso al
territorio della battaglia sociale e al mondo dell'associazionismo
Il tema, che riguarda sia chi parteciperà ai congressi
avendo l’animo in pena sia chi non lo farà, è quello di trovare un modo per
alla destrutturazione, e quindi alla sconfitta della destra xenofoba e dei suoi
alleati. Ci sono due territori da esplorare che sono vicini, spesso sono un
unico territorio, ma chiedono diverse specializzazioni e soprattutto tanta
dedizione. Penso al territorio della battaglia sociale dove l’interlocuzione
con il sindacato è fondamentale e dove soprattutto va posto in primo piano ogni
iniziativa che serva a dare protezione a chi non è protetto. Ci sono tante
esperienze in corso, dai maestri di strada agli avvocati di strada, ai
laboratori medici spontanei. Dovunque ci siano militanti di sinistra che non
sanno dove spendere il loro tempo ma vogliono farlo in nome di valori
indimenticati, possono nascere queste iniziative. Fuori dai partiti politici.
Il mondo dell’associazionismo è una delle esperienze più
meritorie di questo Paese, va arricchito di tanti nuovi soggetti che non
partecipano alla battaglia “nei” partiti di centro-sinistra. L’altro territorio
è morale e ideale. Non bisogna avere paura dei cattivi pensieri e di chi ormai
a viso aperto li predica. A viso aperto bisogna predicare solidarietà,
misericordia, fratellanza. Il nuovo socialismo deve essere molto cristiano.
Ciascuno di noi deve essere un po’ cristiano e rivendicare l’idea di una
persona umana da difendere a ogni costo e in ogni momento. Questo
associazionismo è prevalentemente cattolico, ma molti militanti della sinistra
senza più patria possono impegnarsi, anche uti singuli, per tenere alta la
bandiera della civiltà umana nei discorsi sui bus, nel supermercato, per
strada.
La destra deve sapere che si muove su un corpo reattivo
Non bisogna nascondersi. Bisogna avere la testa alta,
contrastare i nuovi prepotenti, prendere sempre le difese del più debole.
Fatevi mandare affanculo, ma reagite sempre. La destra deve sapere che non si
muove in una società inerte ma opera su un corpo vivo e reattivo. Siamo
minoranza? Pazienza, come formiche costruiremo una maggioranza di chi vuole
restare umano.
Queste associazioni potranno dare un contributo alla
politica riunendosi in autunno con l’idea di “costruire ponti”: ponti nella
politica, ponti nella società, ponti fra i cittadini, ponti fra etnie e
religioni. Il socialismo oggi costruisce ponti. L’avversario, ovvero il nemico,
irride chi costruisce ponti perché sta sfasciando la società, vive e si
alimenta nello scontro fra umani, nella derisione, nel rancore, nella purezza
etnica.
Non chiamerei alla battaglia antifascista perché questi sono
peggio dei fascisti, c’è in loro il peggio delle tradizioni storiche
reazionarie, dalla vandea ai razzisti americani, ai repubblichini di Salò, agli
Ustascia. Noi dobbiamo avere una strategia di amore e di fratellanza ma non
dobbiamo essere gente che porge l’altra guancia di fronte alle culture del
cattivismo. Il socialismo è stato combattivo, anche il cristianesimo è stato
combattivo.
In questi anni c’è stata una abbuffata di cultura laicista.
È arrivato il tempo di mettere in primo piano quei pensatori per i quali la persona
umana era al centro di tutti i ragionamenti. Serve a tutti noi, anche a noi
atei, una ispirazione religiosa. Non citiamo a sproposito questo Papa,
pratichiamo la sua misericordia come una missione civile. Da qui si riparte.
Nessun commento:
Posta un commento