Sta cambiando la geopolitica italiana?
Laura Lezza via Getty Images
Nella vita si cambia vestito (tutti i giorni, o quasi), casa (qualche volta), paese (assai più raramente). Ci sono cambiamenti che attraggono e altri che spaventano, alcuni più profondi e altri più superficiali. Né più né meno che in politica, dove pure ogni novità viene presentata come fosse epocale, che si tratti di una svolta oppure di una stanca riverniciatura di cose già successe.
La prima novità (il vestito, diciamo così) è puramente scenografica. Ad esempio, il presidente Fico che si fa fotografare in autobus altro non è che la riedizione di un copione già visto. Pertini sull'areo di linea, Rutelli in motorino, Marino in bicicletta. Immagini che a alcuni destano simpatia, a altri fanno venire il sospetto che si stia esagerando con la demagogia. Questione di gusti, viene da dire. Ma non proprio un inedito, nella nostra lunga vita repubblicana.
Ora, io non so (e nessuno sa) come andrà a finire la partita di questa legislatura. Personalmente, ho la sensazione che Di Maio e Salvini avranno più facilità a accordarsi sulla data del voto che non sul programma di governo. Ma sono sensazioni, e valgono assai poco.
Il tema vero, invece, è che qualunque nuovo esecutivo, di qualunque colore politico, dovrà chiarire quali sono le coordinate internazionali tra cui intende muoversi. Non fosse altro perché in un mondo globale tutte le sovranità nazionali sono assai relative. E dato il debito che abbiamo, la nostra è perfino più relativa di quella degli altri.
Dovremmo rivolgere lì, la nostra attenzione. E chiederci se stiamo cambiando un vestito, oppure un paese. Peccato che nessuno ne parli.
Nessun commento:
Posta un commento