sabato 17 dicembre 2011

Hypnerotomachia Poliphili



L’altro giorno mi è casualmente venuto in mano, un libro da me comperato agli inizi del 2000 e letto in più riprese, contrariamente a quanto faccio normalmente. Si tratta di: “Hypnerotomachia Poliphili”, un librone scritto da un tal Francesco Colonna, Frate Domenicano, vissuto tra Venezia e Treviso, nel 1500. Narra, sotto forma di romanzo anche se da prendere con le dovute cautele vista la difficoltà di tradurlo dal testo aldino dell’epoca, più che altro dovute alle molteplici interpretazioni che ne furono date, compresa la contesa tra Roma e Venezia sulla paternità del Colonna stesso, la disperata ricerca da parte di Poliphilo, di Polia o Polianna come si scoprirà poi, figura misteriosa con varie facce destinate a varie interpretazioni. Con il libro, ho riscoperto alcuni appunti e annotazioni da me fatte, durante e dopo la lettura.

“Il sogno è un luogo oscillante tra terra e cielo, tra le aspirazioni materiali che ne compongono la visione e quelle dell’anima, volta ad aprirsi alla conoscenza e al viaggiare nello spazio. Questa premessa serve parzialmente a spiegare gli estremi del viaggio di Poliphilo e la sua lotta estremamente umana, per lasciarsi alle spalle tutti quei legami carnali e riuscire a trasformarli in una sorta di amore purificato, ovvero la trasposizione dell’anima oltre il corpo. Ovviamente è una strada lunga e difficile, piena di insidie, anche perché l’intelligenza umana si divide tra la debolezza della carne, le illusioni di facili piaceri e l’attrazione spirituale, verso la virtù e  le sue derivazioni immortali. Poliphilo, personaggio narrante, si ritrova conteso tra le tentazioni della ceca libidine e l’iniziazione sublime di una Madre Cosmica, pronta a guidarlo alla meta del suo amore, ovvero Polianna; ovvio che le immagini oniriche di Poliphilo, vanno osservate attentamente, visto che il sogno è considerato uno specchio dove l’anima si guarda e soddisfa le sue curiosità.      
I livelli onirici vissuti da Poliphilo, sono sostanzialmente tre:
1° La passione, vera irrazionalità nel giovane.
2° La libertà d’amore, cioè la cancellazione della passione infantile,   tramutata in capacità di scelta fatta da uomo libero.
3° La ricerca dell’amore nella sua duplice manifestazione spirituale e  di godimento materiale
Poliphilo, riuscirà, alla fine, a ritrovare Polianna, dopo una battaglia estenuante tra libido e spiritualità, anche se combattuta, quasi esclusivamente, a livelli onirici. L’unico dubbio che permane, è, se sia riuscito a cancellare i legami carnali o meglio ancora purificarli attraverso l’anima e, se, quest’ultima è uscita dal corpo, unendosi a Polianna, in questo caso divenuta la grande Madre Cosmica.
E’ un libro piuttosto ponderoso, che dispone di un’introduzione lunga e molto esauriente sotto il profilo classico, visti i numerosi riferimenti e di un profilo del Colonna e altre notizie minori. Non è di facile lettura, come ho già detto, io stesso che di solito divoro letteralmente i libri, l’ho letto in più volte e quando avevo la giusta concentrazione per farlo. Lascia molto spazio alla ricerca dei significati nascosti tra le righe e, sicuramente aiuta a comprendere la psiche umana sotto certi punti di vista molto attuale anche se sono passati 500 anni dalla sua stesura.

CheccusWriter



2 commenti:

  1. Siamo on line con i nostri scritti...entrambi abbiamo parlato di opere e autori del 500 che parlavano del sogno, dell'amore e dei suoi misteri. Mi sa che ci stiamo contagiando Checcus!!! Comunque credo che la ricerca di un Amore con la A maiuscola appunto, sia fondamentalmente una forte tensione verso l'Assoluto. Credo sia patrimonio di anime molto pensanti che spesso dimenticano di avere i piedi e tutto il resto ancora piantati qui per terra...

    RispondiElimina
  2. Sono d'accordo,e sono convinto che a volte, è meglio volare che camminare stancamente o meglio ancora, correre per non ottenere nulla.

    RispondiElimina