La morte a vent'anni sembra irraggiungibile, si scrive sulla carne senza sentire dolore,
si rifiuta la maestosità che la circonda.
Si piange per pochi istanti, ci si consola con la dolcezza del presente.
A cent'anni si segue il suo passo etereo, si spera di toccarla,
ci si ricorda del tempo passato, la si guarda in faccia, fredda o ironica: sempre uguale.
Ciao Vittorio, hai dovuto conoscerla perché tutti conoscano te. Checcus.
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