Che cosa sono i Protocolli
dei Savi di Sion
Un falso storico smascherato
già nel 1920. Eppure l'opera venne utilizzata da Hitler per
il Mein Kampf. Storia dell'opera rilanciata dal senatore M5s
Lannutti.
Un falso storico, un documento creato ad hoc dalla Ochrana, la polizia segreta zarista per diffondere l'odio verso la popolazione ebraica nell'impero di Russia. Nel Protocollo dei savi di Sion, noto anche come Anziani di Sion - rilanciati in un post poi cancellato dal senatore pentastellato Elio Lannutti - un testo con le sembianze di documento segreto, gli ebrei venivano accusati di organizzare una cospirazione per impadronirsi e controllare l'intera comunità internazionale. In una parola di impadronirsi del mondo. Il libro si articola in 24 protocolli in cui gli Anziani spiegano come intendono portare a compimento il loro piano. Per convincere i non israeliti - i goyim - diffondono idee liberali, promuovono la libertà di stampa, contestano la morale e i valori cristiani e patriottici. Le masse sono quindi controllabili tramite la finanza e i media. Un po' le accuse che sovranisti e ultranazionalisti rivolgono al nemico pubblico numero uno George Soros. Nei Protocolli, massoneria, capitalismo e finanza, ideologi liberali sarebbero manovrati dagli anziani per instaurare una teocrazia ebraica.
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UN FALSO STORICO MIX DI OPERE DI SATIRA E ROMANZI
Il falso è stato redatto a partire dal plagio di un libello di Maurice Joly scritto nel 1864 dal titolo Dialogue aux enfers entre Machiavel et Montesquieu (Dialogo agli inferi tra Machiavelli e Montesquieu). L'autore satirico francese criticava la politica dell'imperatore Napoleone III. A sua volta Joly si era ispirato a un romanzo di di Eugène Sue, I misteri del popolo, in cui si raccontava di un complotto, ma i cospiratori in quel caso erano i gesuiti. Joly stampò il libro in Belgio introducendolo clandestinamente in Francia, ma fu arrestato dalla polizia segreta e condannato a 15 mesi di carcere. Alcuni dialoghi di Joly vennero ripresi nel 1868 dall'antisemita tedesco Hermann Goedsche in un'opera intitolata Biarritz. In un capitolo racconta di una riunione segreta di rabbini. Il mito della cospirazione ebraica contro l'Occidente cristiano viene poi ripreso in altre opere russe.
LA PRIMA STESURA DEI PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION
La prima stesura degli Anziani di Sion fu a opera di Sergej Aleksandrovič Nilus, scrittore russo esperto di religione al punto da definirsi un mistico, tra il 1901 e il 1903. In un primo momento l'opera ebbe una diffusione limitata alla Russia, poi con un nuovo editore arrivò nel resto d'Europa. Vent'anni dopo, il falso venne smascherato da una serie di articoli pubblicati dal Times. Venne dimostrato come l'intero contenuto fosse il risultato di plagio di diverse opere sia di satira - il caso di Joly, sia di romanzi, da Sue al Giuseppe Balsamo di Dumas padre.
LA CITAZIONE DELL'OPERA NEL MEIN KAMPF DI HITLER
Il "debunking" non impedì però all'opera di essere utilizzata da Adolf Hitler nel Mein Kampf per giustificare lo sterminio degli ebrei. «Fino a che punto l'intera esistenza di questo popolo sia fondata sulla menzogna continua è incomparabilmente mostrato dai Protocolli dei Savi di Sion così infinitamente odiati dagli ebrei», scriveva Hitler nel suo folle manifesto. «Sono basati su un falso, come grida e lamenta il Frankfurter Zeitung ogni settimana: la miglior prova che essi siano autentici».
JULIUS EVOLA E LA VERSIONE ITALIANA
In Italia i Protocolli vennero pubblicati già nel 1921. Ripresi nella rivista La difesa della Razza, la loro "fortuna" toccò l'apice con una edizione nel 1937 con un saggio introduttivo di Julius Evola. Evola, pur sostenendo che si trattava di un falso storico, ribadiva come le teorie presentate si stessero realizzando. I Protocolli sono regolarmente utilizzati per corroborare le teorie anti-semite in ogni parte del mondo, un po' come il Piano Kalergi riguardante la presunta sostituzione etnica e cavalcato recentemente da Diego Fusaro. E l'ultimo a rispolverarli sui social è stato il pentastellato Lannutti.
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