lunedì 24 settembre 2012

Il silenzio di Monti



Che Monti fosse stato fatto Presidente del Consiglio per fare il lavoro sporco che nessuno ha mai voluto fare portandoci alle estreme conseguenze sotto gli occhi di tutti è ormai cosa risaputa; quello che si fa fatica a capire è che il suo 
potere nel governare è nullo. Non riesce a fare nemmeno quelle due tre leggi che per coerenza dovrebbero rovesciare il sistema che ci ha portato nel pantano in cui viviamo. Il decreto anti corruzione è bloccato dai veti incrociati, quello sulle intercettazioni si può votare solo a certe condizioni, le province che a parole tutti vogliono eliminare, sono più floride che mai. L'unica cosa che gli riesce bene sono le tasse anche perché finché a lamentarsi è il popolo bue non gliene frega un cazzo a nessuno e la casta anzi, è contenta così ha una rogna in meno. E' chiaro che il suo silenzio, è (per lui, ovvio), l'unico sistema per non litigare con gli alleati e continuare nella sua opera di "risanamento". Ormai siamo al furto legalizzato, come ho avuto modo di scrivere nel mio blog, in galera ci va, d'ora in poi, solo chi ruba le mele, con tutti i "riguardi" riservati al delinquente comune.

4 commenti:

  1. Tra terrorismo religioso e ora politico, non saprei quale scegliere. Certo, il secondo ne sentiamo maggiormente gli effetti per ora. Ma in futuro sarà per tutti il secondo tipo di terrorismo la maggiore fonte di disperazione.

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  2. Bisogna essere ciechi e incapaci a non capire che tagliare senza incentivare, recuperare soldi senza investire, ci porterà ad un popolo di non lavoranti...e dopo? Ma a certe persone basta fare bella figura....il resto a nulla conta...

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    1. Per Annalisa:
      Sono d'accordo con te, bisogna anche dire che la situazione era ed è pesante; mi auguro solo che il periodo di "terapia d'urto" sia finito e si cominci a ragionare in un altro modo e, anche se non è finito, dare comunque un segnale di discontinuità, cominciando a risolvere il primo problema che è il lavoro. Se non viene risolto quello, l'Italia diventa una polveriera e, come ho appena scritto sopra all'amico Matteo, il primo analfabeta/deficiente con il manganello in mano si prende lo Stato e ci fa fare la fine del topo. Ecco questa è una cosa che io non vorrei.

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  3. A Matteo:
    Più che di terrorismo, dovuto sicuramente a una certa forma di disperazione che può portare a conseguenze drammatiche, non vorrei che ci fosse qualche "furbo" che nel caos e nella confusione/disperazione della gente, approfitti per fare quello che è successo il secolo scorso. Dopo le parole saranno inutili anzi dannose per chi le pronuncia. M, siccome pur essendoci i presupposti, c'è pure una diversa coscienza da parte della gente, è più facile ritrovarci a combattere uno contro l'altro e non metaforicamente.

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