mercoledì 7 novembre 2018
Che cosa sono le “Fave dei morti” veneziane?
Che cosa sono le fave dei morti” veneziane?
Le “Fave dei morti” sono un dolce tipico veneziano, che si prepara per la ricorrenza del 1 novembre. In realtà dolci simili si preparano in quasi tutte le regioni italiane in questo periodo. Il dolce veneziano si caratterizza per i tre colori delle favette (marrone, pesca e panna) che risultano abbastanza croccanti al gusto (mentre quelle Triestine, simili, sono più morbide). Gli ingredienti sono molto semplici: pinoli (o mandorle), albume d’uovo e zucchero.
La tradizione di mangiare questo legume durante il “Giorno dei morti” pare abbia radici molto antiche. Commentando l’origine del nome “Calle della fava” a Venezia, sul sito “Venice explorer” si legge:
Alcuni invece vogliono che presso questo ponte vi fosse una bottega ove si vendevano quelle pastiglie che si preparano pel giorno dei Morti, e che appellansi fave. L’uso di preparare in detto giorno tali pastiglie ebbe l’origine seguente. Immaginandosi i gentili di leggere nel petalo del fiore della fava alcune lettere funebri, e credendo eziandio che l’anime dei morti trasmigrassero nelle fave, se ne cibavano nei funebri banchetti, e le offrivano ai Mani nelle feste Lemurie, gettandosele per rito dietro le spalle («Ovidio, Fasti, Lib. V»)
Infatti già nel VII – VI sec. a.C. nell’area del Mediterraneo le fave erano legate al mondo dei morti poiché il fiore di questo legume è bianco ma macchiato al centro di nero (simbolo di morte). Inoltre, se lasciate nell’acqua le fave (secche), esse la tingono di colore rosso e ricordano quindi il sangue. Per tutti questi motivi lo storico romano Plinio affermava che nell’antica Roma questo legume avesse un’accezione negativa poiché al suo interno risiedevano le anime dei morti. C’era anche un rito che era effettuato durante la commemorazione dei morti (che in antichità si svolgeva a maggio e non a novembre), per il quale si dovevano masticare a mezzanotte una alla volta 9 fave per poi buttarle alle spalle sulla tomba del defunto.
Le “Fave dei morti” sono un dolce tipico veneziano, che si prepara per la ricorrenza del 1 novembre. In realtà dolci simili si preparano in quasi tutte le regioni italiane in questo periodo. Il dolce veneziano si caratterizza per i tre colori delle favette (marrone, pesca e panna) che risultano abbastanza croccanti al gusto (mentre quelle Triestine, simili, sono più morbide). Gli ingredienti sono molto semplici: pinoli (o mandorle), albume d’uovo e zucchero.
La tradizione di mangiare questo legume durante il “Giorno dei morti” pare abbia radici molto antiche. Commentando l’origine del nome “Calle della fava” a Venezia, sul sito “Venice explorer” si legge:
Alcuni invece vogliono che presso questo ponte vi fosse una bottega ove si vendevano quelle pastiglie che si preparano pel giorno dei Morti, e che appellansi fave. L’uso di preparare in detto giorno tali pastiglie ebbe l’origine seguente. Immaginandosi i gentili di leggere nel petalo del fiore della fava alcune lettere funebri, e credendo eziandio che l’anime dei morti trasmigrassero nelle fave, se ne cibavano nei funebri banchetti, e le offrivano ai Mani nelle feste Lemurie, gettandosele per rito dietro le spalle («Ovidio, Fasti, Lib. V»)
Infatti già nel VII – VI sec. a.C. nell’area del Mediterraneo le fave erano legate al mondo dei morti poiché il fiore di questo legume è bianco ma macchiato al centro di nero (simbolo di morte). Inoltre, se lasciate nell’acqua le fave (secche), esse la tingono di colore rosso e ricordano quindi il sangue. Per tutti questi motivi lo storico romano Plinio affermava che nell’antica Roma questo legume avesse un’accezione negativa poiché al suo interno risiedevano le anime dei morti. C’era anche un rito che era effettuato durante la commemorazione dei morti (che in antichità si svolgeva a maggio e non a novembre), per il quale si dovevano masticare a mezzanotte una alla volta 9 fave per poi buttarle alle spalle sulla tomba del defunto.
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