martedì 29 maggio 2018

La sinistra italiana dica basta alla guerra civile intestina

La sinistra italiana dica basta alla guerra civile intestina

Il Paese brucia, le destre sono ancor più radicalizzate, la loro incapacità politica e di governo appare chiara dal “contratto” che hanno stipulato. Mai come ora serve che Renzi & co riuniscano le forze e creino una grande alleanza in difesa della Costituzione.



Prima di dichiarare persa una battaglia, è meglio combatterla e ragionare prima di combatterla. Sono tutti convinti che Di Maio e Salvini abbiano la vittoria in tasca, cosa molto probabile. Il prezzo che pagheranno sarà molto alto. C’è un prezzo che pagheranno insieme, l’isolamento europeo con quel che segue e, immediatamente dopo, la reazione contro di loro del loro stesso elettorato. Il prezzo che pagherà Di Maio, uti singulo, sarà l’arretramento del suo movimento e la probabile sua scomparsa dalla politica di prima fila. Salvini è l’unico che mussolinianamente potrebbe solo vincere ma gli manca sobrietà, in tutti i sensi, per durare. Insomma i due sono ben lanciati, ma davanti a loro non hanno un traguardo in pianura ma una discesa verso l’inferno.
IL PAESE BRUCIA, LE DESTRE SI RADICALIZZANO. La Coalizione in difesa della Costituzione che piacerebbe a me parte male. Parte male perché obiettivamente, tranne Carlo Calenda, non l’ha ancora proposta nessuno ufficialmente. Perché deve sormontare ostacoli in una opinione pubblica inferocita e convinta che senza l’Europa e contro la Germania l’Italia diverrà ricca e prospera. Purtroppo ci sono anche teste d’uovo di sinistra, giovani intellettuali, politici di lungo corso, accademici, che danno ragione ai sovranisti con un arretramento culturale che fa spavento. In verità per la formazione della coalizione per la Costituzione (chiamatela come volete, ma metteteci il nome “Costituzione”) non ci dovrebbero essere molte difficoltà. Il Paese brucia, le destre sono ancor più radicalizzate, la loro incapacità politica e di governo appare chiara dal “contratto” che hanno stipulato. Sono quattro “scappati di casa” su cui non faccio ironie, non mi vengono sarcasmi perché di fronte a gente pericolosa per l’Italia c’è poco da sfottere e da scherzare.

Una sfida per la sinistra: ripensare a una grande coalizione

L’unico ostacolo alla nascita del rassemblement repubblicano è l’irrinunciabilità, da parte di alcuni, alla lotta civile intestina. Bisogna ricordare loro che questa lotta intestina rovinò più volte la sinistra. L’ultima volta quando, dopo la caduta del Muro di Berlino, non si volle trovare una via unitaria fra il Pci e il Psi. Era possibile, era a portata di mano, ma i pregiudizi reciproci (poi ognuno sottolinei quelli dell’altro) tolsero alla sinistra un grande partito socialdemocratico e accelerarono la fine della Prima Repubblica. Sono pensieri miei. Lasciateli perdere.
GLI ERRORI DI RENZI. Torno al tema. Il tema è che non c’è alcun ostacolo alla messa in comune dei propri destini. Per quanto si possa essere duri e severi con Renzi e la sua esperienza di leader di partito e di governo, non è paragonabile a quello che sta avvenendo e che avverrà. Chi dice, a sinistra, che sono meglio i “sovranisti” di Renzi deve smettere di bere. D’altro canto l'ex presidente del Consiglio deve studiare un po’ di libri e tastare il polso del nostro mondo. Siamo meno di prima, ammaccati e litigiosi ma senza la sinistra lui non va da alcuna parte, se ne faccia una ragione. Abbiamo difetti insopportabili ma una capacità di combattimento senza pari se usciamo dall’apatia, dalla sfiducia e scendiamo in campo.
IN GIOCO IL FUTURO DELL'ITALIA. Mi piacerebbe vedere intellettuali di area nostra, politici soprattutto di esperienza, giovani virgulti del rinnovamento prendere posizione a favore dell’idea della Coalizione per la Costituzionale. Faccio appello in particolare alle persone a cui voglio bene. A Massimo D’Alema, per esempio, che ha sufficiente cultura togliattiana per sapere che questa idea è l’unica che salverebbe l’Italia e le darebbe, in caso di sconfitta, una base parlamentare fortissima. Basta con la guerra civile. Basta, basta, basta.

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