16 SETTEMBRE 1970: LA SCOMPARSA DI MAURO DE MAURO.
Palermo: la sera del 16 settembre 1970 Mauro De Mauro, cronista del quotidiano L'Ora, ha da poco parcheggiato
la propria auto a pochi metri dalla sua abitazione, quando viene
avvicinato da tre sconosciuti e costretto ad allontanarsi con loro.
Da quel momento di lui non resterà nessuna traccia.
Un giallo destinato a infittirsi con il passare degli anni. Dalle
indagini e testimonianze verrà fuori che De Mauro aveva probabilmente
raccolto prove scottanti su alcuni fatti di importanza nazionale, come
il caso Mattei, la strage di piazza Fontana e il golpe Borghese.
Ma concretamente l'indagine era ad un punto morto e sembrava finita nel
nulla. Nel 2001 il pentito di mafia, Francesco Di Carlo, asserì di
sapere come e dove De Mauro venne ucciso. Secondo la sua versione il
caso Mattei non c'entrava nulla e il vero movente era il golpe Borghese.
De Mauro avrebbe scoperto che si stava preparando un colpo di Stato, al
quale doveva partecipare attivamente anche Cosa nostra. Secondo il
pentito, il cronista quella notte fu portato in una masseria nel rione
di Santa Maria del Gesù. Fu torturato e interrogato per sapere a chi
aveva rivelato il segreto.
Poi fu strangolato e sepolto lungo il
letto del fiume. Le ricerche sul luogo indicato dal pentito, tuttavia,
non dettero alcun esito e la ricostruzione di Di Carlo non convinse i
giudici di primo e secondo grado.
Quindi il processo per
l'omicidio del cronista che vedeva imputato Totò Riina si chiuse senza
colpevoli. A gennaio del 2014, la Corte di assise di appello di Palermo
confermerà l'assoluzione, sentenza poi ribadita dalla Cassazione nel
giugno del 2015. Ad oggi quindi nessuno è riuscito a far chiarezza sulla
sua scomparsa che rimane uno dei tanti misteri del nostro Paese.
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