Cari italiani senza memoria né cultura politica, tenetevi la Raggi e Grillo
La cultura “vaffanculista” del M5s ha strada
libera nel nostro Paese. Così, pur avendo il peggior sindaco possibile
nella Capitale, nei sondaggi nazionali continua a crescere. E la
responsabilità è anche dell'ingavia della sinistra.
Quando guardiamo alla tragedia di Roma, la città peggio amministrata
del mondo, capiamo due cose: la prima è il danno che la cattiva politica
fa ai cittadini e la seconda è che l’antipolitica ormai è più forte
della realtà. La cattiva politica a cui facevo riferimento è quella
delle amministrazioni romane che hanno immediatamente preceduto quella
della Raggi. Non solo. La cattiva politica è quella che da decenni ci fa
assistere a risse verbali indecenti mentre il Paese è malgovernato.
Aggiungo, tanto per dire alla sinistra quanta responsabilità porta della
situazione, che questa area politica è riuscita a demolire o a non
difendere alcuna delle sue casematte.
Faccio ancora l’esempio di Roma. Non v’è stato uno, dei politici
attuali che, di fronte alla propaganda grillina, abbia rivendicato il
ruolo che hanno svolto i sindaci di centro-sinistra come Veltroni e
Rutelli, o di sinistra come Argan, Petroselli e Vetere. Tutto
nell’immondizzaio. Il veleno “rottamatore”, che precede Renzi ma che lui
ha sparso a grandi mani, ha trasformato tutta la città di Roma e tutta
l’Italia in un posto terribile e mefitico che solo un sussulto
giustizialista guidato da una banda di incompetenti, ma effettivamente
nuovi alla politica, avrebbe potuto sanare. Nessuno ha reagito. I più
buffi sono stati i miei amici Rutelli e Veltroni che si sono fatti
diffamare come cattivi sindaci senza reagire di fronte questa
incredibile bugia.
DIBATITTO ORMAI STERILE. L’antipolitica ha fatto il resto. In questo Paese sono spariti i ricchi, i cattivi amministratori, i parassiti, gli evasori, quelli che aprono fabbriche per avere sussidi e poi scappano in Romania per pagare meno gli operai. Niente di tutto questo viene portato al dibattuto pubblico e allo scontro politico e civile. Il tema sono i privilegi. Si comincia dai parlamentari. Poi si arriva agli altri. C’è una categoria di economisti e tecnici di sinistra che ha in testa lo smantellamento dello stato sociale, considerando insopportabili le spese per il welfare, per l’assistenza, per la previdenza (che gli italiani in grandissima maggioranza si pagano). Tutti contro tutti in una zona sottostante quel famoso 1% che vive bene.
DIBATITTO ORMAI STERILE. L’antipolitica ha fatto il resto. In questo Paese sono spariti i ricchi, i cattivi amministratori, i parassiti, gli evasori, quelli che aprono fabbriche per avere sussidi e poi scappano in Romania per pagare meno gli operai. Niente di tutto questo viene portato al dibattuto pubblico e allo scontro politico e civile. Il tema sono i privilegi. Si comincia dai parlamentari. Poi si arriva agli altri. C’è una categoria di economisti e tecnici di sinistra che ha in testa lo smantellamento dello stato sociale, considerando insopportabili le spese per il welfare, per l’assistenza, per la previdenza (che gli italiani in grandissima maggioranza si pagano). Tutti contro tutti in una zona sottostante quel famoso 1% che vive bene.
In un unico mazzo sono finite la Resistenza, la buona educazione, tutte le lotte del passato, tutti i diritti, tutti i leader che hanno fatto la nostra storia. Siamo diventati un Paese nato ieri ma nato brutto, sporco e cattivo
La storia dell’antipolitica ha molti padri. Tutto è cominciato quando la giustizia penale ha preso il posto della lotta sociale. Da Di Vittorio a Travaglio. E ho detto tutto. Accade così che il peggior sindaco di Roma, la persona più strafottente che ci sia, totalmente inadeguata ai suoi compiti, possa governare Roma senza badare a quel che le accade intorno. Avrà anche ereditato una situazione disastrosa ma la diga l’ha fatta crollare lei. Tutto questo non ha spostato di un punto i sondaggi a favore di Grillo. Fanno, per tanti italiani, talmente schifo i predecessori che moltissimi cittadini daranno il voto a Di Maio pur sapendo che farà ridere il mondo e ridurrà questo Paese «come una pezza da piede».
LA CULTURA 'VAFFANCULISTA' HA VINTO. Torna qui il tema del varco lasciato aperto alla cultura “vaffanculista” dei grillini. Per anni abbiamo accettato a destra e a sinistra (a destra con Salvini e Meloni) che fosse raccontata un'Italia senza memoria. Per anni abbiamo accettato linguaggi indecenti e minacciosi senza una replica, senza un sussulto, per anni, lo dico ai miei compagni, ci siamo preoccupati più delle “bimbe” di Berlusconi che del degrado verbale e morale del Paese, da lui, ma non solo da lui, provocato.
GRILLO, FENOMENO POLITICO PEGGIORE DI SEMPRE. In un unico mazzo sono finite la Resistenza, la buona educazione, tutte le lotte del passato, tutti i diritti, tutti i leader che hanno fatto la nostra storia. Siamo diventati un Paese nato ieri ma nato brutto, sporco e cattivo. Ecco Grillo, il fenomeno politico peggiore di tutta la storia italiana. Il suo successo è sospinto anche da una classe dirigente nuovista del centro-sinistra che ne imita le parole, i comportamenti, fa suoi i suoi nemici, demolisce le barriere che la memoria offre come baluardo culturale, quel baluardo che generalmente tiene insieme una nazione.
Stiamo facendo passare sotto silenzio il fatto che la regione Puglia,
governata da Michele Emiliano, ha accettato di istituire la giornata
della memoria dei Borbone e dei briganti contro il Risorgimento dopo
anni e anni di propaganda contro l’Unità d’Italia. Senza un sussulto,
senza una protesta. In una frase, senza vergogna. Non credo che
continuerà così. Andrà molto peggio. La “nuttata” non passerà facilmente
e dovremo inoltrarci in un tunnel pericolosissimo. Mi preoccupa una
sinistra che non riesce a mettersi assieme ma, soprattutto, una sinistra
che non si prepara al combattimento dall’opposizione. I buoni generali
preparano la strategia dell’avanzata ma hanno piani precisi se
l’avversario dovesse prevalere per fargli pagare il prezzo più alto e
batterlo in modo definitivo.
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