giovedì 23 aprile 2015

carlo pannella Renzi

La prego, Renzi, sui profughi parli come Churchill, non come Andreotti

 
 
RENZI
Parli più chiaro, presidente Renzi. Ha ragione e una buona strategia, ma non è abbastanza chiaro: dica innanzitutto al paese che il governo sa bene, e da tempo, i nomi dei principali raìs del racket degli scafisti. Non ha senso tacerlo: loro sanno che noi sappiamo. Dica che distruggere le barche senza arrestarli non serve a nulla. Dica che non li avete sinora arrestati in Libia perché questo avrebbe distrutto ogni possibilità di sviluppare il processo di pace tra Tobruk e Tripoli, perché questi raìs sono collegati a leader dell'uno e dell'altro schieramento. Perché questo avrebbe eliminato ogni possibilità che l'Italia, unico paese occidentale coinvolto, potesse tentare di ricomporre la crisi libica. Dica che a Tripoli, come a Tobruk questo immondo traffico, questo fiume di denaro, scorrono alla luce del sole. Denunci che se non tutti, molti sanno. Che molti ci guadagnano. Spieghi che avete bisogno della copertura dell'Ue, di una dichiarazione formale di lotta allo scafismo, per superare questo enorme problema anche sul piano legale oltre che politico.
Racconti agli italiani degli sguardi assenti, delle frasette di circostanza, dei disegnini distratti che accoglievano i suoi tentativi di coinvolgere l'Europa nel dramma del Canale di Sicilia. Non abbia timore di dispiacere ai suoi colleghi premier: in questo momento è più importante parlare alla coscienza degli italiani, spiegare con cruda nettezza sino a qual punto è arrivato il cinismo, che mantenere rapporti cordiali con nazioni che ragionano solo in termine di partita doppia. Faccia filtrare voci anonime a giornalisti abituati alla bisogna, che spieghino che il racket degli scafisti ha avuto e ancora ha appoggi in Turchia - paese Nato - che inquina i governi del Niger, del Sudan e del Ciad che permettono il transito indisturbato delle carovane dei rifugiati. Dica, spieghi, il suo e il vostro dramma personale, di coscienza, in tutti questi mesi, perché sapeva e sa esattamente cosa si può fare per colpire al cuore questo traffico, ma non poteva farlo a causa delle complicità libiche e del cinismo dell'Europa (e degli Usa).
Dica, spieghi, che colpire il racket comporta dare ordini che espongono la vita di donne e uomini della nostra Sicurezza. Non sia trionfalista sull'esito del vertice del 23, sua indubbia vittoria. Chiarisca, spieghi, senza far nomi naturalmente, i dubbi, le ipocrisie, gli "armiamoci e partite" dei nostri partner. che stanno dietro al risultato che ha conseguito.
Parli chiaro, per favore, esca dallo schema, dal lessico della diplomazia che ammorba Bruxelles. La retorica di Churchill, non di Andreotti, sia la sua.
Solo in questo modo potrà mettere in ridicolo, come deve essere, i Salvini e le Santanché. Ma soprattutto solo in questo modo, solo spiegando, sin quando e quanto è possibile, la difficoltà, le contraddizioni, la paludosità del quadro, coinvolgerà gli italiani. Supererà l'idiota contraddizione tra pietismo e solidarismo.

Gli italiani, lo sa bene, quando capiscono, quando vengono messi al corrente, sanno comportarsi come pochi nel mondo. Sanno sopportare sforzi, avversità e anche lutti.
Li faccia capire. Li avrà con sé.

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