Hai la pelle bianca, i capelli rossi, ti guardano tutti con compassione, il tuo vestito lacero fa intravedere la miseria, non quella comune nella buona società, quella che devi subire tuo malgrado. Qualcuno squadra la tua bellezza con occhio da intenditore, forse immagina facili conquiste con poca fatica. Il tuo corpo magro è pieno di dolcezza, il tuo viso pallido ricorda antichi ritratti, principesse svanite nel tempo, potresti buttare le scarpe consumate, indossarne un paio di cristallo.
Le tue dita maliziose sanno accarezzare con maestria, contano perle luccicanti; lasci intravedere i tuoi seni, sembrano piccole gemme sbocciate tra l'erba, sicuramente riservati a qualche nascosto amante, il tuo corpo, chissà, destinato ad un soffice letto.
Ti regalo un soldo, è un elemosina che non vorrei fare: ti chiedo scusa. Vai mendicando in mezzo a gente arrogante, puzzolente del suo orgoglio, vanitosa dei suoi denari, viscida nei suoi sguardi:
per fortuna non sei in vendita.
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