domenica 14 giugno 2015

Ai due Matteo...



AI DUE MATTEO…


Una volta la politica era l’arte del compromesso ovvero il minimo comune denominatore del vivere civile, tra persone che concorrono alla conduzione della società e del bene di tutti. Adesso, purtroppo, è diventata quella che  vediamo e che subiamo con rassegnazione, quotidianamente. Forse i ladri, legalizzati o meno, sono più visibili rispetto al passato, visto anche l’avanzare ormai inarrestabile dei media; una volta scoperti vengono gettati in pasto all’opinione pubblica, salvo poi rendersi conto che proprio ai ladri non gliene frega niente anzi mordono e chiedono giustizia dalle accuse infamanti. Sono momenti in cui il popolo della democrazia, non gliene importa più di tanto; c’è crisi, ha fame di soldi e se non può averne nella quantità e nello stesso modo di prima, scatena il suo odio nei confronti dei politici, senza tante distinzioni tra colore, ceto sociale, culturale, religioso. E’ l’eterna, irrisolta questione che affligge l’italiano medio, fin che la barca va non si preoccupa di come viene gestito lo Stato, la società, tutto; non è in grado di fare una sua analisi su chi e a quale partito dare la fiducia per governare il paese, o si appoggia a chi predica e promette terrificanti vendette o semplicemente non va a votare lasciando ad altri il compito di decidere.
A volere analizzare il caso di Roma, capitale non più solo dello sperpero ma anche del furto legalizzato  e tralasciando il lato emotivo assimilabile al Colosseo, lo vedrei come un assurdo.
Ci troviamo di fronte a una destra responsabile in toto dei saccheggi, che ha consegnato le chiavi della cassaforte alla mafia in tempi meno recenti, quando governava e che adesso grida allo scandalo e chiede le dimissioni a un sindaco la cui unica colpa sembra quella di non essere stato eletto come politico, altra grave farsa dei partiti che cercano sempre il nome ad effetto senza pescare tra i meritevoli e capaci, quindi ingenuo, impreparato anche se a prova di onestà ma che sicuramente avrebbe fatto meglio il suo mestiere anziché il politico. Ma “compagni” dove eravate quando l’avete scelto tra le nuvole? E, fin qui, pur se detto malvolentieri, il furto, la concussione, l’abuso, è fisiologico alla responsabilità e alla voglia di arricchirsi di chi con l’onestà ha poco a che fare, della serie, ci sono sempre stati e ci saranno sempre, l’unica cosa che si può fare e vigilare, non saranno mai estirpati del tutto.
Il discorso cambia e di molto, quando si va ad affrontare il tema immigrati, nuova frontiera dell’italica salvezza; che sia un problema di enorme portata sociale è innegabile, che sia mal gestito,
lo è altrettanto. Da una parte c’è chi forte dell’essere opposizione, incita allo sterminio di massa, raccogliendo facili consensi tra gli idioti  di turno, purtroppo non consapevoli che una volta ottenuto il potere, la questione immigrati diventa irrisolvibile o ingestibile anche per chi qualche settimana prima voleva la soluzione finale tout-court. Io mi chiedo se il Governo è consapevole che in un’ emergenza di questo genere, la politica tappabuchi, la vecchia politica del fare 10 per poi dimostrare 100 è ormai completamente inadeguata che non si risolve facendo finta di non vedere il vero, reale problema, che lasciando tutto in mano al “terminator” di turno, si risolve ancor meno. Che è ora di smetterla di farsi prendere a ceffoni dall’Europa e dai suoi stati più o meno arroganti che si lavano le mani solo perché “il problema non li tocca”, chiudendo le frontiere e dicendo arrangiatevi.
Le poche decine di migliaia che sono arrivati in queste ultime settimane sono un’inezia rispetto ai 7/800 mila che aspettano il loro turno, parcheggiati sulle coste libiche. Per l’opposizione ottimamente interpretata dalla Lega nella persona di del sig. Salvini, è un’occasione proficua per speculare sulla miseria altrui e sulla rabbia degli italiani, quelli del NIMBY per intenderci; ma veramente c’è gente che si fiderebbe di dare in mano il governo di una nazione a quell’individuo?
Domanda, cosa farebbe se riuscisse a entrare nella stanza dei bottoni in questo momento, con questo problema da risolvere? Si metterebbe a sparare affondando le barche colme di disgraziati? Bombarderebbe la Libia? Metterebbe cioè, in pratica tutto quello che ha predicato fino a qualche giorno fa? Ma vorrei vederlo, dovrebbe farlo di persona, magari con tanto di telecamera che riprende il tutto e un CD da vendere agli affezionati e da regalare a Marine, l’amica del cuore.
Forse non ha capito e insieme a lui più di qualche altro politico, che quella povera gente che fugge da guerra e miseria, è controllata dai tagliatori di teste, i mussulmani dello stato islamico che stanno ridendo a crepapelle dell’imbecillità degli Italiani e dell’Europa, a loro basta aspettare, non serve nemmeno che facciano più attentati, continuare a sbarcare disgraziati incolpevoli e portare il sistema socio-economico di un paese al collasso; noi litighiamo su tutto, loro attendono fiduciosi che il frutto cada. Basterebbe poco a delle persone “intelligenti”, alle opposizioni per capire che ci sono momenti in cui non può essere solo distruttiva, al Governo per dimostrare di essere tale e di avere forza e strategia per risolvere un problema di tale portata.
Farsi vedere almeno per una volta uniti su qualcosa che politicamente rappresenta il bene comune, la dignità e la fierezza di essere italiani, tirare fuori gli artigli, magari a costo di gesti eclatanti, visto che ormai in Europa, in questa “Europa”, ogni uno fa quello che vuole.
Ma forse pretendo troppo anzi mi sa che rimarrà solo un’utopia con buona pace di tutti…

Francesco checcuswriter Danieletto   




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