Un letto d’Hotel
Stanza 405
un anonimo hotel,
sulle pareti volti noti,
amici, nemici,
maschere allegre,
figure contorte.
Camminano per sentieri,
ricordi ammucchiati
in un giorno di mercato.
L’odio si mescola all’amicizia,
copre con la vernice
le sofferenze e le angosce,
difficile dimenticare un dolore
che genera altro dolore.
Le maschere diventano trofei,
i volti sono crocifissi,
si dissolvono e riappaiono,
vanno e vengono
come il flusso della marea.
Da: "usque ad finem - Spirito libero"
di Francesco Danieletto
copyright
Stanza 405
un anonimo hotel,
sulle pareti volti noti,
amici, nemici,
maschere allegre,
figure contorte.
Camminano per sentieri,
ricordi ammucchiati
in un giorno di mercato.
L’odio si mescola all’amicizia,
copre con la vernice
le sofferenze e le angosce,
difficile dimenticare un dolore
che genera altro dolore.
Le maschere diventano trofei,
i volti sono crocifissi,
si dissolvono e riappaiono,
vanno e vengono
come il flusso della marea.
Da: "usque ad finem - Spirito libero"
di Francesco Danieletto
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