Overdose
Sono di nuovo nel
mio letto,stanza 405.
Strani rumori
provengono
dalla strada, il letto,
la lampada, tutto si muove;
lo sguardo fisso, osservo
il bicchiere mezzo pieno,
pensieri nascosti,
una bottiglia vuota
che si trascina per le scale.
Vedo un’enorme macchina
corrermi incontro, getta
l’ancora sul mare calmo,
uno sconosciuto mi
tende una mano,
ancora strani rumori,
provengono dalla finestra.
Sono il camminare
di pedoni frettolosi,
privi di scarpe,
muoiono sul marciapiede.
Ho scritto la prefazione
di una vita finita,
il silenzio di una preghiera
recitata al contrario:
una morte allo specchio.
Da: "Usque ad finem - Spirito libero"
di Francesco Danieletto
copyright
Sono di nuovo nel
mio letto,stanza 405.
Strani rumori
provengono
dalla strada, il letto,
la lampada, tutto si muove;
lo sguardo fisso, osservo
il bicchiere mezzo pieno,
pensieri nascosti,
una bottiglia vuota
che si trascina per le scale.
Vedo un’enorme macchina
corrermi incontro, getta
l’ancora sul mare calmo,
uno sconosciuto mi
tende una mano,
ancora strani rumori,
provengono dalla finestra.
Sono il camminare
di pedoni frettolosi,
privi di scarpe,
muoiono sul marciapiede.
Ho scritto la prefazione
di una vita finita,
il silenzio di una preghiera
recitata al contrario:
una morte allo specchio.
Da: "Usque ad finem - Spirito libero"
di Francesco Danieletto
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