APPUNTAMENTO CON LA POESIA
Come nella lirica arcaica, da Saffo ad Anacreonte fino a Teognide, l'omoerotismo compare nella poetica di Kavafis con una frequenza costante; eppure, se in quell'antico universo affondano le sue radici genetico-letterarie e quel modo diretto di riferire a se stesso esperienze profondamente intime, Kavafis vive la propria omosessualità alla luce della condanna cristiana: ecco, dunque, la comparsa di quella 'voluttà vietata', appagabile solamente in contesti squallidi, in qualche angolo malfamato di un anonimo sobborgo di Alessandria d'Egitto, nel più inconfessabile segreto, come un delitto. Quell'amore divenuto proibito, infando, che un tempo trovò nell'ambito simposiale e nell'educazione del tiaso una impareggiabile freschezza, si fa, sotto il flagello di un dio crudele, innominabile colpa: questo è il prezzo che il poeta è costretto a pagare, in termini di censura sociale, ad un moralismo tanto diffuso quanto disatteso. E, in quanto fiore del peccato, quei medesimi versi, che da tale 'nefanda venus' traggono origine, non trovano speranza alcuna di sottrarsi a quella rigida legge del silenzio, che ne tradisce, in ultima analisi, gli oscuri natali. (Daniele)
L'ORIGINE
Ormai la loro voluttà vietata
è consumata. S'alzano, si vestono
frettolosi e non parlano.
Sgusciano via furtivi, separati. Camminano
per via con una vaga inquietudine, quasi
sospettino che in loro un non so che tradisca
su che sorta di letto giacquero poco fa.
Ma dell'artista come s'arricchisce la vita!
Domani, doman l'altro, o fra anni, saranno
scritti i versi gagliardi ch'ebbero qui origine.
KONSTANTINOS KAVAFIS
— con Ignacio Cortes Martinez.Come nella lirica arcaica, da Saffo ad Anacreonte fino a Teognide, l'omoerotismo compare nella poetica di Kavafis con una frequenza costante; eppure, se in quell'antico universo affondano le sue radici genetico-letterarie e quel modo diretto di riferire a se stesso esperienze profondamente intime, Kavafis vive la propria omosessualità alla luce della condanna cristiana: ecco, dunque, la comparsa di quella 'voluttà vietata', appagabile solamente in contesti squallidi, in qualche angolo malfamato di un anonimo sobborgo di Alessandria d'Egitto, nel più inconfessabile segreto, come un delitto. Quell'amore divenuto proibito, infando, che un tempo trovò nell'ambito simposiale e nell'educazione del tiaso una impareggiabile freschezza, si fa, sotto il flagello di un dio crudele, innominabile colpa: questo è il prezzo che il poeta è costretto a pagare, in termini di censura sociale, ad un moralismo tanto diffuso quanto disatteso. E, in quanto fiore del peccato, quei medesimi versi, che da tale 'nefanda venus' traggono origine, non trovano speranza alcuna di sottrarsi a quella rigida legge del silenzio, che ne tradisce, in ultima analisi, gli oscuri natali. (Daniele)
L'ORIGINE
Ormai la loro voluttà vietata
è consumata. S'alzano, si vestono
frettolosi e non parlano.
Sgusciano via furtivi, separati. Camminano
per via con una vaga inquietudine, quasi
sospettino che in loro un non so che tradisca
su che sorta di letto giacquero poco fa.
Ma dell'artista come s'arricchisce la vita!
Domani, doman l'altro, o fra anni, saranno
scritti i versi gagliardi ch'ebbero qui origine.
KONSTANTINOS KAVAFIS
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