giovedì 27 ottobre 2011

Marciapiedi

Attraverso le strade di notte,
poche finestre illuminate,
palazzi che corrono,
occupano marciapiedi.
Gente seduta su panchine,
si allena a dormire,
cerca un sonno pesante
che porti alla fine di tutto,
alla sbarra di un passaggio a livello,
oltre il quale c’è la morte.
Le loro facce sono bianche
come la commedia dell’arte;
un teatro perenne
che mi sforzo di intuire.
Nella fessura della vita,
hanno infilato una lettera,
mille desideri mai esauditi,
l’eterna speranza mai soddisfatta.

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