sabato 22 ottobre 2011

L'uomo



Cento lame affilate,
cento alberi impauriti.
Hanno rami pendenti,
simili a cascate di ghiaccio;
foglie tagliate su misura
per ricoprire la loro tomba.
Raggi di sole giocano con la nebbia,
avvolgono la loro agonia.
E poi  lento, ritmato, il
rumore dell’ascia,
mani veloci che tagliano,
urlano, le grida stridule
di animali spaventati,
le mille voci di una foresta ferita.
Il tramonto di un mondo,
giorno di festa tramutato in pianto;
fumo bianco che si alza dai camini,
terra deserta tutt’intorno.
E, sopra ogni cosa, l’uomo,
la sua stupidità,
la sua arroganza,
la sua distruzione.
Ultimo fuoco che brucia tra le nuvole,
valanga di neve che rotola nel buio,
ombre ubriache che vagano nella notte.

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