Non
amo il calcio forse una volta era uno sport con la S maiuscola, adesso è
diventato un pentolone di interessi e di giocatori trasformati in idoli
da format televisivo che con il pallone poco hanno a che fare. Magari
agli esordi qualcuno si salva, ci crede è onesto intellettualmente e
sportivamente, poi tutto naufraga nella mediocrità. Il minimo sforzo per
ottenere il massimo ritorno di immagine che garantisce soldi, fama e
gloria che con il gioco poco hanno da spartire tranne
l'italiota pedata che esalta chi si ostina a guardare partite
inguardabili, per garantirsi un minimo spazio vitale nell'osteria sotto
casa dove tutti per poche ore si sentono CT nazionali prodighi di
consigli, insulti che finiscono in cocenti delusioni. Se dovessi fare un
paragone con la nazionale di scherma para olimpica ovvero atleti privi
di mani, braccia che gareggiano in sedia a rotelle, con la ferrea
volontà di riuscire a sconfiggere l'handicap che li costringe a una vita
in salita sotto ogni punto di vista, utilizzando lo sport come
strumento di rinascita personale... che miseria guardare i volti di quei
signori che in 90 minuti sono stati brutalmente riportati alla realtà;
non più gloria virtuale ma lacrime amare confrontate con quelle di
entusiasmo di una piccola grande atleta che alza al cielo quello che
resta delle sue braccia ed esplode in una gioia incontenibile.
Ricominciate da zero cari campioni dell'italica pedata un po' di sana
umiltà non guasta e andate in archivio storico del calcio a rivedervi
qualche partita, dove giocatori di altri tempi correvano dietro a una
palla senza bisogno di mascherare o fingere di giocare solo per se
stessi.
P.S. Senza offesa per nessuno mi auguro!.
Francesco checcuswriter Danieletto
P.S. Senza offesa per nessuno mi auguro!.
Francesco checcuswriter Danieletto
Nessun commento:
Posta un commento