domenica 31 maggio 2015
Sansovino jacopo
Uno
dei maggiori architetti e scultori del Cinquecento il cui straordinario
talento contribuì a realizzare delle creazioni meravigliose. A Venezia
fu propulsore del...
venipedia.it
palazzo della zecca
Uno
dei luoghi più preziosi e importanti di Venezia, non solo per la
magnificenza delle sale interne e dell'architettura esterna, ma anche
perché in questo edificio...
venipedia.it
venerdì 29 maggio 2015
giovedì 28 maggio 2015
lunedì 25 maggio 2015
sabato 23 maggio 2015
Scuola , Presidi, Sindacato...
Domande non retoriche sulla Scuola, sui Presidi e sul Sindacato:
Mi trovate in Italia una – me ne basterebbe una sola – classe di scuola media, inferiore o superiore, nella quale, accanto a professori competenti e dediti, non ce ne sia almeno uno che insegna poco e male, che sta assente con una frequenza inaccettabile, che tiene davanti ai suoi studenti atteggiamenti poco educativi?
Mi trovate un solo caso in cui un professore di questo genere, dopo essere stato più volte richiamato dal preside, sia stato licenziato per grave inadempimento con immediata immissione in ruolo al suo posto di un precario debitamente selezionato?
Se non siete in grado di trovare un solo caso di questo genere, possiamo concluderne che, in questa scuola, l’impegno degli insegnanti per insegnare, e farlo bene, è gradito ma non obbligatorio.
Ora, provate a fare il conto di quanto costano alle famiglie, alle nuove generazioni, all’economia del Paese, le centinaia di migliaia di furti dell’intero programma annuale di matematica, di italiano, di inglese, di storia, di filosofia, o di storia dell’arte, che si perpetrano nelle aule delle nostre scuole.
Poi chiedetevi: di questo furto chi soffre di più, i figli delle famiglie colte e ricche, o quelli delle famiglie che non hanno i soldi per le ripetizioni private e magari non si accorgono nemmeno di essere derubate?
Infine chiedetevi: si pone meglio al servizio di queste ultime il governo che si propone di introdurre nella scuola una combinazione di valutazione oggettiva e soggettiva dei risultati dell’insegnamento, responsabilizzando i presidi per i risultati, o i sindacati che vi si oppongono in nome – dicono – della “libertà di insegnamento”?
Chi si fa queste domande e si da queste risposte? Uno, nessuno o centomila? (questa è una domanda retorica! ovvio). Per chi non può stare senza sapere chi è: Pietro Ichino.
Mi trovate in Italia una – me ne basterebbe una sola – classe di scuola media, inferiore o superiore, nella quale, accanto a professori competenti e dediti, non ce ne sia almeno uno che insegna poco e male, che sta assente con una frequenza inaccettabile, che tiene davanti ai suoi studenti atteggiamenti poco educativi?
Mi trovate un solo caso in cui un professore di questo genere, dopo essere stato più volte richiamato dal preside, sia stato licenziato per grave inadempimento con immediata immissione in ruolo al suo posto di un precario debitamente selezionato?
Se non siete in grado di trovare un solo caso di questo genere, possiamo concluderne che, in questa scuola, l’impegno degli insegnanti per insegnare, e farlo bene, è gradito ma non obbligatorio.
Ora, provate a fare il conto di quanto costano alle famiglie, alle nuove generazioni, all’economia del Paese, le centinaia di migliaia di furti dell’intero programma annuale di matematica, di italiano, di inglese, di storia, di filosofia, o di storia dell’arte, che si perpetrano nelle aule delle nostre scuole.
Poi chiedetevi: di questo furto chi soffre di più, i figli delle famiglie colte e ricche, o quelli delle famiglie che non hanno i soldi per le ripetizioni private e magari non si accorgono nemmeno di essere derubate?
Infine chiedetevi: si pone meglio al servizio di queste ultime il governo che si propone di introdurre nella scuola una combinazione di valutazione oggettiva e soggettiva dei risultati dell’insegnamento, responsabilizzando i presidi per i risultati, o i sindacati che vi si oppongono in nome – dicono – della “libertà di insegnamento”?
Chi si fa queste domande e si da queste risposte? Uno, nessuno o centomila? (questa è una domanda retorica! ovvio). Per chi non può stare senza sapere chi è: Pietro Ichino.
martedì 19 maggio 2015
venerdì 15 maggio 2015
giovedì 14 maggio 2015
martedì 12 maggio 2015
lunedì 11 maggio 2015
venerdì 8 maggio 2015
giovedì 7 maggio 2015
mercoledì 6 maggio 2015
martedì 5 maggio 2015
batteri carichi d'argento
Al
centro dell'esperimento sono stati posti alcuni ceppi di Pseudomonas
aeruginosa, una specie di batteri molto virulenti che possono causare
infezioni pericolose nei tessuti umani. Uccisi con una soluzione di
nitrato d'argento, un agente antibatterico molto comune, sono stati
posti a contatto con altre colture batteriche della medesima specie. I "batteri-zombie"
È così che una équipe guidata dalla dottoranda Racheli Ben-Knaz
Wakshlak, dell'istituto di chimica dell'Università ebraica di
Gerusalemme, ha potuto scoprire come quel sale dia luogo a organismi
"zombie", cioè a batteri che - anche dopo morti - continuano a
rilasciare l'effetto venefico dell'argento contro i batteri vivi. "Se
un agente antibatterico rimane chimicamente attivo dopo le uccisioni"
spiega il dottor David Avnir, che dirige il laboratorio di ricerca,
"allora questa non è la fine della storia, ma solo l'inizio". In
pratica: se il nitrato d'argento non viene asportato con opportuni
lavaggi, una sola dose di antisettico può uccidere numerose altre
generazioni di batteri. Lo studio, pubblicato sulla rivista
"Scientific reports" (Antibacterial activity of silver-killed bacteria:
the "zombies" effect), è il primo a segnalare questo efficace e nuovo
meccanismo antibatterico e potrebbe avere significative implicazioni
nell'evoluzione delle strategie antisettiche praticate nella cura delle
ferite. Perché è importante? Se verrà misurato con esattezza il
prolungamento dell'attività degli agenti antibatterici metallici non
biodegradabili - come il nitrato d'argento - sarà possibile ridurne le
dosi, abbattendo in misura significativa gli effetti tossici che gli
antibatterici stessi comportano. Solo quando sarà verificato il
numero di cicli antisettici che i sali metallici sono effettivamente in
grado di assicurare sarà possibile applicare la scoperta dei "batteri
zombie" alle pratiche profilattiche di laboratori, infermerie e
ospedali. Come nei sogni dei più avidi conquistadores di mezzo millennio
fa, la strada dell'argento è promettente...
www.rainews.it
Maya Plisetskaya
Here
is 51-year-old Maya Plisetskaya performing The Dying Swan in Tokyo in
1976. The applause doesn't finish, so she dances it again - and the
second time is...
youtube.com
Gino Bartali
Il 5 maggio di 15 anni fa ci lasciava Gino Bartali, vera e propria leggenda del ciclismo italiano #AccaddeOggi
piede diabetico complicanze
Forma
dei piedi può cambiare per la neuropatia, dello scarso apporto di
sangue e determina una modificazione della pressione di appoggio della
pianta del piede
diabete.com
domenica 3 maggio 2015
"Sticky fingers"
E
le pietre continuarono a rotolare. Eh si, perché Jagger e soci, alla
tenera età di 72 anni e con 50 anni di palco sulle spalle, alla pensione
non ci pensano proprio. In...
huffingtonpost.it
Diabete e importanza di una colazione...
Uno studio condotto su 12 pazienti con diabete 2 ha mostrato come una colazione proteica possa favorire...
quotidianosanita.it
sabato 2 maggio 2015
controllo glicemia
La persona diabetica può controllare in modo autonomo la variabile-chiave della sua condizione: la...
diabete.com
Foto ricordo
Chissà se è contenta della foto ricordo o cosa vuole dimostrare. Di certo poco, molto poco...
Ecco
cosa siamo diventati, e la maggior parte dei giovani di oggi è così.
Non mentiamo nel dirci di no. E noi li abbiamo fatti così. Ditemi se
sono più o meno pericolosi dei figuranti incendiari. Ditemi se il futuro
di questo paese ha speranza, nelle loro mani.
venerdì 1 maggio 2015
Amicizia sincera
La
parola amicizia ha un enorme significato, non si è amici vedendosi ogni
giorno, tempestandosi di telefonate, si è amici quando lo sentiamo nel
cuore, quando non servono parole per
capire lo stato d'animo di chi riteniamo amico, si è amici anche non
sentendosi mai ma sapendo che ci siamo lo stesso, si è amici quando
doniamo una spalla senza pretendere un "grazie", si è amici se abbiamo
capito che amicizia non è solo una parola ma è un grande sentimento.
(Ilaria Pasqualetti)
(Ilaria Pasqualetti)
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