"Ho riso.
Non troppo forte.
Avrei voluto fare come le bambole
bellezze che splendono senza ritegno.
Non hanno pudore
né preoccupazioni.
Possono bere caffè e non limitarsi
sporcarsi senza badarci
mantenere il trucco fra le lacrime asciutte
non ferirsi mai per l’assenza di cadute
non sanguinare nemmeno.
Donne finte che fumano per gioco
ridono
in mezzo ai loro capelli sempre in ordine
gli abiti inamidati
il sorriso di seta.
Non alzano mai la voce
cantano piuttosto
intonando voci bianche ed educate.
Non si spazientiscono
e il freddo non spaventa i loro corpi.
Corpi che non temono il tempo
né i segni dell’Esistere
né i ragni
o le situazioni.
Nessun pelo sulla loro marmorea pelle
la barba non le graffia.
Si muovono lentamente
senza far male.
Il rumore non gli appartiene.
Non muoiono
neppure vivono.
Però ridono,
ridono senza ritegno"
Elisa Irene Anastasi
Non troppo forte.
Avrei voluto fare come le bambole
bellezze che splendono senza ritegno.
Non hanno pudore
né preoccupazioni.
Possono bere caffè e non limitarsi
sporcarsi senza badarci
mantenere il trucco fra le lacrime asciutte
non ferirsi mai per l’assenza di cadute
non sanguinare nemmeno.
Donne finte che fumano per gioco
ridono
in mezzo ai loro capelli sempre in ordine
gli abiti inamidati
il sorriso di seta.
Non alzano mai la voce
cantano piuttosto
intonando voci bianche ed educate.
Non si spazientiscono
e il freddo non spaventa i loro corpi.
Corpi che non temono il tempo
né i segni dell’Esistere
né i ragni
o le situazioni.
Nessun pelo sulla loro marmorea pelle
la barba non le graffia.
Si muovono lentamente
senza far male.
Il rumore non gli appartiene.
Non muoiono
neppure vivono.
Però ridono,
ridono senza ritegno"
Elisa Irene Anastasi
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