giovedì 28 novembre 2013
Napoli, la piaga dei piccoli prostituti - CRONACA
Napoli, la piaga dei piccoli prostituti - CRONACA
Continuiamo a parlare di Berlusconi, intanto a Napoli ma non solo: Roma, Milano, Palermo, Nord-sud, ormai siamo peggio del peggio che si possa immaginare. Purtroppo ci si indigna per altre cose...
Continuiamo a parlare di Berlusconi, intanto a Napoli ma non solo: Roma, Milano, Palermo, Nord-sud, ormai siamo peggio del peggio che si possa immaginare. Purtroppo ci si indigna per altre cose...
mercoledì 27 novembre 2013
martedì 26 novembre 2013
lunedì 25 novembre 2013
domenica 24 novembre 2013
Cesare Pavese
Hai viso di pietra scolpita,
sangue di terra dura,
sei venuta dal mare.
Tutto accogli e scruti
e respingi da te
come il mare. Nel cuore
hai silenzio, hai parole
inghiottite. Sei buia.
Per te l'alba è silenzio.
E sei come le voci
della terra - l'urto
della secchia nel pozzo,
la canzone del fuoco,
il tonfo di una mela;
le parole rassegnate
e cupe sulle soglie,
il grido del bimbo - le cose
che non passano mai.
Tu non muti. Sei buia.
Sei la cantina chiusa,
dal battuto di terra,
dov'è entrato una volta
ch'era scalzo il bambino,
e ci ripensa sempre.
Sei la camera buia
cui si ripensa sempre,
come il cortile antico
dove s'apriva l'alba.
(5 novembre 1945)
sangue di terra dura,
sei venuta dal mare.
Tutto accogli e scruti
e respingi da te
come il mare. Nel cuore
hai silenzio, hai parole
inghiottite. Sei buia.
Per te l'alba è silenzio.
E sei come le voci
della terra - l'urto
della secchia nel pozzo,
la canzone del fuoco,
il tonfo di una mela;
le parole rassegnate
e cupe sulle soglie,
il grido del bimbo - le cose
che non passano mai.
Tu non muti. Sei buia.
Sei la cantina chiusa,
dal battuto di terra,
dov'è entrato una volta
ch'era scalzo il bambino,
e ci ripensa sempre.
Sei la camera buia
cui si ripensa sempre,
come il cortile antico
dove s'apriva l'alba.
(5 novembre 1945)
venerdì 22 novembre 2013
Notti notturne: D'Alema: mi odino pure, purché mi temano
Notti notturne: D'Alema: mi odino pure, purché mi temano: Massimo D'Alema , uomo famoso per il suo acredine e livore, ma non le faremmo mai il torto di mettere in secondo piano il suo astio...
giovedì 21 novembre 2013
mercoledì 20 novembre 2013
martedì 19 novembre 2013
lunedì 18 novembre 2013
Doris Lessing dead
“Mi rendo conto di aver vissuto momenti della storia che sembravano immortali. Ho visto il nazismo di Hitler e il fascismo di Mussolini, che sembravano destinati a durare mille anni. E il comunismo dell'Unione Sovietica, che si credeva non sarebbe finito mai. Ebbene tutto questo oggi non esiste più. E allora perché mi dovrei fidare delle ideologie?"
È il nostro saluto a Doris Lessing, scomparsa ieri. Premio nobel per la letteratura, poetessa, profonda conoscitrice dell'animo umano.
È il nostro saluto a Doris Lessing, scomparsa ieri. Premio nobel per la letteratura, poetessa, profonda conoscitrice dell'animo umano.
domenica 17 novembre 2013
Willy, sonetti
Tu sei per la mia mente, come cibo per la vita.
Come le piogge di primavera, sono per la terra.
E per goderti in pace, combatto la stessa guerra
che conduce un avaro, per accumular ricchezza.
Prima, orgoglioso di possedere e, subito dopo,
roso dal dubbio, che il tempo gli scippi il tesoro.
Prima, voglioso di restare solo con te, poi,
orgoglioso che il mondo veda il mio piacere.
Talvolta, sazio di banchettare del tuo sguardo,
subito dopo, affamato di una tua occhiata.
Non possiedo, né perseguo alcun piacere,
se non ciò che ho da te, o da te io posso avere.
Così ogni giorno, soffro di fame e sazietà,
di tutto ghiotto, e d'ogni cosa privo.
William Shakespeare, Sonetti
Come le piogge di primavera, sono per la terra.
E per goderti in pace, combatto la stessa guerra
che conduce un avaro, per accumular ricchezza.
Prima, orgoglioso di possedere e, subito dopo,
roso dal dubbio, che il tempo gli scippi il tesoro.
Prima, voglioso di restare solo con te, poi,
orgoglioso che il mondo veda il mio piacere.
Talvolta, sazio di banchettare del tuo sguardo,
subito dopo, affamato di una tua occhiata.
Non possiedo, né perseguo alcun piacere,
se non ciò che ho da te, o da te io posso avere.
Così ogni giorno, soffro di fame e sazietà,
di tutto ghiotto, e d'ogni cosa privo.
William Shakespeare, Sonetti
sabato 16 novembre 2013
venerdì 15 novembre 2013
Beppe Grillo: "Via la cassa integrazione, è un orpello anticostituzionale"
Beppe Grillo: "Via la cassa integrazione, è un orpello anticostituzionale"
Sempre meglio questo ha il cervello in pappa, così quando una fabbrica chiude gli operai andranno a mangiare a casa sua!
Sempre meglio questo ha il cervello in pappa, così quando una fabbrica chiude gli operai andranno a mangiare a casa sua!
Paracelso
“Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto”.
Il 14 novembre 1493 nasceva il medico e alchimista svizzero Paracelso.
Definito il “lutero” della medicina per il suo spirito ribelle e fuori dagli schemi, fu il primo a raccomandare l'uso di sostanze minerali e chimiche per la cura delle malattie (fino ad allora ci si limitava a piante e vegetali).
La sua medicina si basava sull’uomo vivo più che sull’uomo dissezionato: ai suoi studenti raccomandava di osservare i pazienti e di immedesimarsi nei loro disturbi, e di imparare dall’esperienza più che dai libri.
Il 14 novembre 1493 nasceva il medico e alchimista svizzero Paracelso.
Definito il “lutero” della medicina per il suo spirito ribelle e fuori dagli schemi, fu il primo a raccomandare l'uso di sostanze minerali e chimiche per la cura delle malattie (fino ad allora ci si limitava a piante e vegetali).
La sua medicina si basava sull’uomo vivo più che sull’uomo dissezionato: ai suoi studenti raccomandava di osservare i pazienti e di immedesimarsi nei loro disturbi, e di imparare dall’esperienza più che dai libri.
Maupassant
...il cuore può commuoversi spesso incontrando un altro essere, poiché ciascuno suscita negli altri attrazioni e repulsioni. Tutte queste influenze fanno nascere l'amicizia, i capricci, la concupiscenza, passioni intense e passeggere, ma non il vero amore. Perché un tale amore esista, è necessario che due esseri siano talmente fatti l'uno per l'altro, che si trovino uniti l'uno all'altro da tanti motivi, da tanti gusti simili, da tante affinità della carne, dello spirito, del carattere, che si sentano avvinti da tante cose di ogni genere, da formare un unico insieme di legami. Quel che si ama, insomma, non è tanto la signora X... o il signor Z..., è una donna o un uomo, una creatura senza nome, uscita dalla natura, con organi, forma, un cuore, uno spirito, un modo di essere generale, che attirino come una calamità i nostri organi, i nostri occhi, le nostre labbra, il nostro cuore, il nostro pensiero, tutti i nostri appetiti sessuali e intellettuali. Si ama un tipo, cioè l'insieme, in una sola persona, di tutte le qualità umane che possono sedurci isolatamente nelle altre...
giovedì 14 novembre 2013
mercoledì 13 novembre 2013
martedì 12 novembre 2013
Il vecchio Willy
Tu dici che ami la pioggia, ma quando piove apri l'ombrello.
Tu dici che ami il sole, ma quando splende cerchi l'ombra.
Tu dici che ami il vento, ma quando tira chiudi la porta.
Per questo ho paura quando dici che mi ami
William Shakespeare
Tu dici che ami il sole, ma quando splende cerchi l'ombra.
Tu dici che ami il vento, ma quando tira chiudi la porta.
Per questo ho paura quando dici che mi ami
William Shakespeare
lunedì 11 novembre 2013
Francesco Guccini - Autunno (Arte)
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sabato 9 novembre 2013
Il presunto senso del ridicolo
Quando Silvio mi ha consegnato la bozza del suo libro “La bussola sfiorita”, lo ha fatto dicendomi con quel tono secco:
“Sappimi dire, senza diplomazie d’accatto, ho ancora la percezione del ridicolo e se tutto questo lo fosse, desidero saperlo da una persona di cui mi fido e ti posso assicurare che tu sei uno tra i pochissimi.”
Volevo rispondergli:
“Così non vale, mi costringi ad esserlo e non vorrei assumermi questa responsabilità, non ora per te.”
Ma la nostra antica e sincera amicizia me lo ha impedito.
Ho aperto delicatamente il libro sapendo che in mano non avevo solo delle pagine, Silvio lo tratteneva da anni e mi diceva che non aveva avuto l’illuminazione finale per renderlo un insieme compiuto.
Quindi se ora, proprio ora per lui, era fra le mie mani, significava che la chiave di decriptazione Silvio l’aveva trovata, la mia domanda sofferente era: saprò trovarla anch’io?
La prima lettura (in una serata densa di dubbi) è avvenuta in un baleno, come una bevuta di birra fresca a placare una sete affannata.
E alla fine mi sono sentito tutto indolenzito, come se avessi preso una solenne scarica di cazzotti da tutte le parti.
Perché Silvio è così: prendere o lasciare.
E quella che io credevo una melensa silloge, (suvvia ma esiste ancora la poesia?), mi ha messo all’angolo come un pugile sbruffone e indifeso di fronte all’imprevedibile:
“come Mazzinghi contro ottantamila urla contro”
Sapevo che la sorpresa poteva essere una componente, ma quelle cartoline mi hanno spiazzato, perché non spiegano ma ti prendono la mano che quasi la senti l’altra mano, inframmezzate poi da quei puntini, che Silvio definisce respiri, e che usa solo su certi messaggi “internettiani”, e poi i colori, e poi le canzoni, ce ne sarebbe abbastanza per fermarsi lì, e lui no.
Testone, ti piazza la “sua” poesia che abbraccia tutto quello che gli è dentro: prendere o lasciare.
“Farabutto”!
Dimmi solo dove la trovi tutta questa veemenza passionale verso la vita, l’amore, l’odore del non volersi arrendere (anche se “è troppo dura ora”), comunque sia, a qualunque prezzo, a qualunque sofferenza, senza nasconderti, senza accettare la solitudine.
Il resto che vi aspetta, se vi abbandonerete al vostro giusto egoismo di vestirle di Voi, perché penso che questo sia ciò che Silvio desidera, lo assaporerete come un viaggio che accarezza lo stupore di alcune umane cose.
Ed è bello che il tutto inizi con una foto di 2 bambini piccoli (quello col berrettino è lui) che osservano qualcosa con la meravigliosa sorpresa che solo i bimbi hanno e termina con quella meravigliosa passeggiata finale che Silvio fa per Dolo “col grembiule bianco addosso e il fiocco azzurro”, come se il tempo alla fine sia solo una colorata cartolina musicante che prende per mano una poesia.
E se poi tutto ciò fosse ridicolo, si può sempre appoggiare la bicicletta e contemplare il temporale.
La mia bici è vicina a quella di Silvio, che ridicolo non è.
Roberto Selato
giovedì 7 novembre 2013
lunedì 4 novembre 2013
Why?
Avere il sangue blu
Prima che l'abbronzatura diventasse uno simbolo di bellezza e benessere, essa era il colore di chi lavorava la terra, mentre i nobili erano pallidi, e il pallore era ricercato proprio per il suo significato di grazia e splendore.
Su di una pelle livida spiccano le vene superficiali, che appaiono blu. Da qui: "sangue blu=sangue nobile".
Prima che l'abbronzatura diventasse uno simbolo di bellezza e benessere, essa era il colore di chi lavorava la terra, mentre i nobili erano pallidi, e il pallore era ricercato proprio per il suo significato di grazia e splendore.
Su di una pelle livida spiccano le vene superficiali, che appaiono blu. Da qui: "sangue blu=sangue nobile".
domenica 3 novembre 2013
niente è come sembra
Niente è come sembra: la libertà imprigiona; la folla isola; il sorriso è triste; il troppo è niente; l'amore è odio; la vita uccide.
©Margherita F.
©Margherita F.
alda merini
- Ci sono notti
che non accadono mai
e tu le cerchi
muovendo le labbra.
Poi t'immagini seduto
al posto degli dei.
E non sai dire
dove stia il sacrilegio:
se nel ripudio
dell'età adulta
che nulla perdona
o nella brama
d'essere immortale
per vivere infinite
attese di notti
che non accadono mai.
Alda Merini
(Foto di Eric Marrian)
sabato 2 novembre 2013
Beksinski e Merini
Zdzislaw Beksinski, s.t.
"Prendimi la pelle di un tempo" di Alda Merini
Prendimi la pelle di un tempo
divino amore
quella scorticata e precisa
che hanno dato le mie labbra.
Le mie labbra sono ombre furenti,
rendi i miei baci amore
prendimi la polvere delle ali
perché possa volarti sul cammino
io fantasma gioioso
degli specchi.
È così diseguale la mia vita
da quello che vorrei sapere.
Eppure al di là di ogni immondizia
e sutura, c'è la grande speranza
che il tempo redima i folli
e l'amore spazzi via ogni cosa
e lasci inaspettatamente viva
una rima baciata.
Grazie a Chiara per i consigli (Stefano)
— con Peppe Napolano e altre 4 persone."Prendimi la pelle di un tempo" di Alda Merini
Prendimi la pelle di un tempo
divino amore
quella scorticata e precisa
che hanno dato le mie labbra.
Le mie labbra sono ombre furenti,
rendi i miei baci amore
prendimi la polvere delle ali
perché possa volarti sul cammino
io fantasma gioioso
degli specchi.
È così diseguale la mia vita
da quello che vorrei sapere.
Eppure al di là di ogni immondizia
e sutura, c'è la grande speranza
che il tempo redima i folli
e l'amore spazzi via ogni cosa
e lasci inaspettatamente viva
una rima baciata.
Grazie a Chiara per i consigli (Stefano)
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